Città di Sant’Agata, Morleo: “Ho acquistato parecchia fiducia”
Grinta, corsa e determinazione. Queste sono le tre parole adatte a descrivere Simone Morleo, esterno tutta fascia del Città di Sant’Agata. Dopo un’annata da protagonista nella grande rimonta del Brindisi alla salvezza, Morleo ha lasciato casa per una nuova avventura. Classe ’02, nonostante la giovane età è riuscito subito ad ambientarsi nella sua nuova squadra. Oltre a dominare la fascia destra, nell’ultimo periodo ha trovato un certo feeling con il gol. Tre reti nelle ultime quattro partite: la prima arrivata contro la Polisportiva Santamaria e la doppietta in quel di ieri contro il San Luca. Di questo e molto altro ha parlato quest’oggi, in esclusiva per seried24.com.
Morleo sull’avvio di stagione del Sant’Agata: “Le ultime esperienze mi stanno aiutando”
Non è un attaccante, ma in questo avvio di stagione Morleo pare aver un certo feeling con il gol: “La posizione in campo non c’entra. Le esperienze maturate negli ultimi anni mi stanno aiutando, è soprattutto una questione mentale -spiega l’esterno- Un altro fattore è sicuramente l’armonia creata con mister Vanzetto, compagni e staff“. Il Città di Sant’Agata è al momento nono in classifica, Morleo ha anche annunciato quali sono gli obiettivi della squadra: “Il primo obiettivo è la salvezza, una volta conquistata si può pensare ad altro“. Prima avventura nel girone I, l’impressione dopo sei giornate: “Lo stile di gioco è differente da quello del girone H. E’ un campionato molto duro dal punto di vista fisico. La presenza del Catania ha sicuramente alzato il livello“.
La chiamata della Fiorentina e l’esordio in Nazionale U17
Morleo ha fatto parlare di sé sin da piccolo. A soli 14 anni la Fiorentina decise di chiamarlo, trovandosi così a fare le valigie per partire lontano da casa. “L’esperienza alla Fiorentina mi ha fatto responsabilizzare molto. Non è mai facile lasciare casa a 14 anni. Giocare per quella maglia è stata un’occasione importante che, purtroppo, non sono riuscito a sfruttare bene. Ora ho 20 anni e sono ancora in tempo a prendermi ciò che mi sono prefissato“. Un anno dopo dall’arrivo a Firenze, Morleo ha avuto anche l’onore di indossare la maglia della Nazionale U17: “E’ stata una grande emozione, qualcosa di indescrivibile. Ciò che più mi è rimasto a cuore è stato l’orgoglio della mia famiglia, che ringrazio per essermi sempre stato accanto in tutti i periodi della mia vita“.
Chi è Simone Morleo: cresciuto tra Fiorentina e Lecce fino all’arrivo al Sant’Agata
Morleo cresce nella periferia di Brindisi, dove inizia a dare i primi calci al pallone. Gli addetti ai lavori notano il ragazzo in alcuni tornei nazionali con la sua scuola calcio locale, tanto da ricevere poi la chiamata della Fiorentina. A soli 14 anni, dunque, lascia casa e decide di legarsi ai viola. In Toscana continua a sfornare ottime prestazioni e riceve la convocazione nell’U17 della Nazionale, con cui ha disputato diverse partite. A 17 anni torna vicino casa, precisamente a Lecce dove gioca per l’U19. Dopo un anno in giallorosso inizia l’avventura nel calcio dei grandi. Esordio in Serie D nella stagione 20/21 con la maglia del Francavilla in Sinni, qui trova la giusta continuità in campo e chiude la stagione con 29 presenze.
L’anno della consacrazione con la maglia della sua città
Nell’estate 21/22 Morleo passa al Nardò. In granata rimane solo per pochi mesi perché nel mercato di riparazione riceve la chiamata di un Brindisi in totale emergenza. Impossibile dire dì no alla squadra della sua città, l’opportunità di coronare il suo sogno fin da bambino. Non poteva fare scelta più adeguata. Di fatti, in biancazzurro diventa uno dei protagonisti della clamorosa rimonta della formazione guidata da Di Costanzo ma soprattutto uno dei beniamini della tifoseria, complice la sua ‘brindisinità‘. A fine stagione ha poi salutato così i suoi tifosi: “Ho realizzato il sogno di una vita: indossare la maglia con la V, indossare la maglia della mia squadra del cuore, la maglia della mia cittá. Grazie BRINDISI, per sempre un tifoso BRINDISINO!“.
A cura di Francesco Giudice