L’Alcione Milano può finalmente dirsi la terza squadra di Milano nei professionisti, una squadra capace di staccare tutti nel Girone A di Serie D e guadagnare meritatamente un pass verso la Serie C. Una promozione storica per gli uomini di Cusatis, guidati ferocemente dal proprio bomber, Fabio Morselli.
Il cammino degli arancioni è qualcosa di memorabile, perché solamente due anni dopo la prima storica promozione in D, ora c’è l’approdo nel professionismo. Per la prima volta nella loro storia in Serie C, raccontiamo la storia di chi la C l’ha già vissuta e ora lo rifarà, stavolta con i colori dell’Alcione indosso: Fabio Morselli.
Carpi-Torino, trecento chilometri da percorrere giovanissimo con un biglietto di sola andata per entrare in pianta stabile nel settore giovanile della Juventus fino ad arrivare in Primavera. L’allenatore di quella Primavera è Fabio Grosso, l’uomo dei Mondiali del 2006 quando Morselli aveva solo otto anni.
Attaccante classe 1998 infatti, Fabio Morselli può giocare su tutto il fronte offensivo. Prediligendo, però, la zona della trequarti. Più per i compagni che per sé stesso, insomma, prediligendo l’assist al gol. Non sembra questo però il caso, avendo guidato la storica promozione dell’Alcione con ben 14 segnature.
L’esperienza bianconera termina. Stavolta il viaggio dura circa 700 km, direzione Pescara, per far parte della Primavera delfina dove realizzerà nove reti tra campionato e coppa, fino all’esperienza con il Fano.
Debutta in Serie C e chiuderà la prima stagione nei “pro” con un goal ed un assist in 13 presenze.
Passa successivamente al Rende, formazione impegnata nel Girone C di Serie C, stavolta con due reti. Resterà stregato però dal Covid e da degli infortuni.
“Si è sentita la differenza tra Primavera e prima squadra. I carichi di allenamento sono diversi, all’inizio ti devi ambientare”. Queste le parole di Fabio dopo l’approdo nei “pro”, un ragazzo che ha dovuto sudarsi ogni occasione.
Un altro cambio di casacca, all’ultimo giorno di mercato, lo porterà a vestire i colori del Legnago, dove metterà a referto solamente un gol in 29 presenze, ma un esperienza che accrescerà visibilmente la sua mentalità:
“È l’anno in cui ho imparato di più dai compagni, eravamo un gruppo unito, ci siamo salvati nei playout contro il Ravenna quando a marzo eravamo a meno dieci dalla zona salvezza”.
“Prima di venire mi ero informato tramite altre persone e tutti me ne avevano parlato bene. Ne ho avuto la conferma, è l’ambiente giusto per fare un anno importante e riprendere da questo periodo negativo”. Puoi esserne felice ora Fabio, perché così è stato.
Un acquisto accolto a braccia aperte, un figlio della squadra da coccolare e accudire. Morselli si è sentito a casa subito con l’Alcione. A dirlo non siamo noi, ma sono i 9 gol e i 9 assist messi a referto nella primissima stagione con l’Alcione. Se ciò non bastasse, possiamo parlare degli 11 e 4 della scorsa, o dei 14 e 4 della stagione ancora in corso.
Alcione per Morselli è casa, lo confermano le statistiche, in quanto Fabio detiene il record di presenze personale con gli arancioni, ma lo confermano i tifosi, che reputano Fabio sempre più un beniamino. Beniamino diventato Re, nel cammino della vittoria del campionato.
Fabio Morselli, il ritorno in Serie C del bomber di Carpi, un tango solo interrotto con il professionismo, riniziato a suon di gol.