Gol a raffica sul modello Cristiano Ronaldo e il sogno Serie A: “Kong” si racconta

Pineto e Douala. Due città differenti tra loro per grandezza, usanze, cultura e clima, distanti 6.500 km, ma con un filo diretto che le collega: Moussadja Njambe, attaccante del Pineto e capocannoniere del girone F. Douala (Camerun) è la sua città di nascita, Pineto è invece il paese dove si sta affermando calcisticamente grazie alla cosa che gli riesce fare meglio: il gol. Il Pineto capolista vola in classifica a +7 sulla Vigor Senigallia seconda e lo fa anche e soprattutto grazie ai 12 gol in 16 partite di Njambe, dominatore nella classifica marcatori.

Arrivato in Italia nel 2018, non pensava di riuscire a giocare a calcio in Italia. Con determinazione, forza di volontà e costanza ci è però riuscito. E non intende fermarsi, anzi. Tra passato, presente e obiettivi futuri, la nostra intervista esclusiva a Moussadja Njambe.

Moussadja Njambe: “Arrivato con il barcone, mi notarono i responsabili del centro”

Arrivato nel 2018 con un barcone, Njambe non pensava all’inizio di riuscire a giocare a calcio in Italia. “Sono arrivato in Italia con il barcone nel 2018 a Crotone. In seguito sono stato trasferito ad Alba Adriatica. Quando sono arrivato non pensavo di poter giocare a calcio, sapevo che qui non fosse una cosa facile”. Forza di volontà, costanza e determinazione, dicevamo. Qualità che in seguito hanno permesso a Njambe di farsi notare da alcune società calcistiche. “Per fortuna i responsabili del centro mi hanno visto giocare con gli amici e hanno visto che ero ‘bravino’, quindi mi hanno indirizzato verso l‘Alba Adriatica, dove sono rimasto in prova per un periodo”.

Fonte: Aprilia Calcio (Facebook) – Ph Francesco Cenci

L’Alba Adriatica ha però da subito pochi dubbi: Njambe ha la stoffa del calciatore. Viene dunque tesserato dopo un breve periodo di prova e al primo anno in Eccellenza segna subito 12 gol in campionato. “Ho iniziato con loro e da lì ho avuto la fortuna di poter giocare in Eccellenza e poi in Serie D con il Campobasso, il Montegiorgio, il Castelfidardo e l’Aprilia”.

“Voglio raggiungere i professionisti, Pineto piazza che tutti sognano”

Dopo i dodici gol con l’Aprilia dello scorso anno, Njambe attira l’attenzione di diversi club di Serie D d’alta classifica. Il più veloce e convincente è stato però il Pineto, squadra abruzzese del girone F dove Njambe sta tirando fuori il meglio di sé. “Quest’anno ho già fatto tanti gol, ho superato il mio record stagionale e spero di continuare così. Mi sono prefissato di segnare più gol possibili, voglio arrivare anche a 30 gol. Sarebbe un bel traguardo, ma l’obiettivo si raggiunge partita dopo partita. Per me conta comunque continuare a vincere. E allora perché non provare anche ad essere il capocannoniere del torneo?”

Obiettivi personali sì, ma soprattutto quelli di squadra. Il Pineto sogna di raggiungere infatti il professionismo per la prima volta nella propria storia. Un sogno che ad oggi sembra tutt’altro che irrealizzabile, visti i 7 punti di vantaggio sulla Vigor Senigallia seconda in classifica. “I miei obiettivi sono quelli di continuare a giocare e raggiungere i professionisti. Vista la nostra situazione (degli extracomunitari, ndr), bisognerebbe vincere il campionato di Serie D per giocare tra i professionisti. Sogno di vincerlo con il Pineto, poi in futuro si vedrà”.

Un’isola felice. È la definizione che Njambe fa – con altre parole – del Pineto. “Questa è una società in cui qualsiasi giocatore sogna di giocare. È una piazza tranquilla, perfetta, dove chiunque si trova bene. Non appena ho ricevuto la proposta del direttore ho subito accettato il progetto. È una realtà tranquilla, tutti si trovano bene. Siamo tutti calciatori arrivati in questa stagione e abbiamo cercato di creare un gruppo, una famiglia in pochissimo tempo. Il nostro segreto è quello: stare insieme, aiutarci tra di noi, lavorare insieme e ascoltare quello che ci dice il mister”.

“Mi ispiro a Ronaldo, ma chiamatemi ‘Kong'”

Come tanti ragazzi che giocano a calcio e che sognano di diventare calciatori, anche Moussadja Njambe ha un proprio idolo e una propria fonte d’ispirazione. “Mi ispiro a Cristiano Ronaldo. Lui è un gran lavoratore, non molla nulla e nonostante la sua età, continua a lavorare al massimo”. Di soprannomi gliene hanno già dati diversi, associandolo a diversi attaccanti simili a lui per caratteristiche. Njambe ha però le idee chiare. “Leone indomabile” come i calciatori del Camerun? No. “Mi hanno dato diversi soprannomi, tra cui anche “Lukaku” e tanti altri. Io però preferisco essere chiamato “Kong” come il gorilla, perché mi sento tale”. Voglia di arrivare, determinazione e uno strapotere fisico che ogni settimana crea non pochi problemi ai difensori avversari. Questi i motivi che hanno portato Njambe a scegliere il proprio soprannome.

Di gol ne ha già segnati tanti, ma ce n’è uno in particolare che Njambe si porta dietro. Era Alba Adriatica-Pontevomano. Ricordo benissimo quel gol perché ho segnato al 92’ e un signore mi disse “Mi hai fatto rivivere il 1984” (anno in cui l’Alba Adriatica disputò uno dei migliori campionati della propria storia tra i dilettanti, ndr) e lì mi sono emozionato. Mi è rimasto impresso nella mente”. Un gol che ha dato la forza e la spinta in più a Njambe per continuare la propria scalata verso il professionismo. Dal viaggio in barcone nel 2018 a capocannoniere in Serie D nel 2023. Di strada il forte attaccante camerunense ne ha fatta. E adesso non si accontenta. Anzi, raddoppia: Sogno di giocare in Serie A, lavorerò ogni giorno per far sì che questo accada”.

A cura di Domenico Cannizzaro

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