Porto d’Ascoli, Napolano: “Non sono sorpreso del primo posto. Infortunio? Ho avuto paura”
‘La miglior difesa è l’attacco’ recita un famoso proverbio. Con questa frase, che a tratti può risultar banale, si vuole indicare come spesso attaccare per primi, anticipando quindi l’avversario, permetta di raggiungere la vittoria finale. Ne sa qualcosa Giordano Napolano, attaccante classe ’88 (con la fascia di capitano al braccio) del Porto d’Ascoli che, ad oggi, vanta circa 370 presenze tra Serie C2, Serie D ed Eccellenza. Presenze queste, condite da oltre 100 gol.
Un giocatore repentino, veloce nei movimenti e con un’intelligenza fuori dal comune. Il ‘classico’ numero ma che di comune non ha nulla.
Giordano Napolano, la scelta Porto d’Ascoli
Estate 2019. Il Porto d’Ascoli (che ricordiamo al tempo militare in Eccellenza) del neo Presidente Vittorio Massi annuncia il colpo Giordano Napolano: “Io venivo da una stagione (2018/19, NDR) che ho trascorso per metà con la Vastese e l’altra metà con il Giulianova – esordisce il numero dieci ai microfoni di seried24.com – Ho scelto Giulianova perché io ero fidanzato da tanti anni qui a San Benedetto e quindi volevo restare in zona. Al termine della stagione volevo rimanere nelle vicinanze ma, in quel momento, non c’erano realtà in Serie D che mi potevano accontentare”.
Una scelta importante quella di Napolano che difatti, decide di scendere di categoria: “Venne fuori il Porto d’Ascoli e accettai. L’Eccellenza non l’avevo mai fatta, ma la voglia di restare a San Benedetto mi ha spinto a sposare questo progetto. Naturalmente questa scelta mi ha un po’ stravolto. Ho trovato una realtà più piccola rispetto a quelle in cui sono stato gli anni precedenti: la squadra si allenava di sera ed in generale era tutto diverso”.
“Ci ho impiegato un mesetto e mezzo circa per ambientarmi ma alla fine, ne è valsa la pena. Qui ho avuto la fortuna di conoscere persone di spessore, persone con cui ancora oggi sono molto legato”.
Questo appena iniziato è il quarto anno con i colori ‘orange’ addosso: “Restare così tanto tempo? Era quello che volevo – dichiara Napolano – Ho trovato un’ambiente sano e pulito. Un’ambiente che mi ha dato la possibilità di migliorare e di tornare in Serie D”.
Napolano: “Sarebbe bello avere tifosi anche a Porto d’Ascoli”
Sono trascorse solo poche settimane ma, arrivati alla quinta giornata, la classifica del girone F di Serie D recita ‘Porto d’Ascoli primo a 11 punti’. Una soddisfazione incredibile. Un risultato che, seppur momentaneo, può dipendere anche dal giocare senza sostenitori. “Non avere tifosi? Può essere un valore aggiunto”. Il club marchigiano infatti, ad oggi non possiede un vero e proprio tifo. “Quando ad esempio la squadra attraversa un momento negativo, senza la pressione dei tifosi magari può attraversarlo con più facilità. La tifoseria a volte ti dà e a volte ti toglie”.
“A Porto d’Ascoli si è creato un bell’ambiente in cui, anche se magari perdiamo una partita, riusciamo ad essere abbastanza autocritici e quindi non abbiamo bisogno del tifoso che viene a contestare. – prosegue – Sarebbe bello avere tifosi anche a Porto d’Ascoli anche se ovviamente, sappiamo che il quartiere è rossoblù e tutti tifano Sambenedettese, così come noi siamo loro tifosi”. Il Porto d’Ascoli in effetti, non si presenta come una città ma bensì come un quartiere. Un quartiere interno alla più conosciuta città di San Benedetto del Tronto.
Un attacco stellare e una difesa di ferro
Una sola rete subita e ben sei realizzate. Una difesa solida e un reparto offensivo composto da: Ameth Fall, Stefano Spagna, Davide Verdesi, Nazzareno Battista, Nicolò Clerici e, ultimo non per importanza, proprio Giordano Napolano. “In carriera ho giocato con tanti attaccanti forti che mi hanno aiutato a migliorare. Obiettivamente però, questo del Porto d’Ascoli è uno dei migliori. E’ un reparto molto completo, composto da tanta velocità, fisicità e qualità. La società ha allestito un’ottima rosa in generale e ha operato bene in attacco. Penso che i risultati si stiano vedendo ma possiamo ancora migliorare. Un solo gol subito? C’è un grande lavoro dello staff dietro – dichiara il classe ‘88 – Si cerca sempre di eliminare gli errori e di curare il minimo particolare, il minimo dettaglio. Non è un caso che il Porto d’Ascoli sia primo in classifica e, a dir la verità, non sono neanche sorpreso. So quanto l’allenatore tiene alla fase difensiva, so quanto ci lavori e quindi è una gran bella soddisfazione”.
Napolano, la paura dopo l’infortunio e il ritorno in campo
La scorsa stagione, che per Napolano stava procedendo nel migliore dei modi, subisce però una brusca e improvvisa frenata.
A inizio marzo l’infortunio e, pochi giorni dopo, la conseguente operazione chirurgica di ricostruzione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro: “Vedere la squadra da fuori non è stato semplice, anzi. E’ stato ancor più difficile se penso che questa è stata la seconda volta che ci sono capitato”. Nel novembre del 2016 infatti, quando indossa la casacca del San Nicolò, Napolano subisce il medesimo infortunio: “Io li ho operati entrambi, sia il destro che il sinistro. All’inizio ho avuta molta paura. Dopo la prima volta sono ripartito subito mentre la seconda volta, ho avuto più timore. L’idea di ripartire, ricominciare da zero seppur con due ginocchi operati, un po’ mi spaventava”. Una ripartenza che, seppur in salita, è stata supportata da due figure importantissime per lui: “Ringrazierò sempre mia moglie Jessica e l’allenatore Davide Ciampelli. Loro ci credevano più di me. Sono loro le due figure che più sono state fondamentali all’inizio. Ringrazio anche i compagni che non mi hanno mai abbandonato e il Presidente che mi è sempre stato vicino”.
Dopo sei mesi, ecco il ritorno in campo: “Mercoledì (28/09/22, NDR) a Termoli, dopo sei mesi e sei giorni dall’intervento, sono riuscito a fare uno spezzone di partita. Stessa cosa anche domenica scorsa con il Fano. Sono molto felice perché con il lavoro, il sacrificio e l’impegno, sono riuscito a rimettere i piedi in campo. Non era scontato anche perché, arrivato a 34 anni, non si è nella piena gioventù. Ho avuto vicino a me delle persone straordinarie che ringrazierò sempre. Persone con le quali spero che il mio rapporto e il mio legame rimanga nel tempo, rimanga per sempre”.
Massi e Ciampelli, dal campo fino all’altare
Vittorio Massi e Davide Ciampelli, rispettivamente Presidente e allenatore del Porto d’Ascoli. Due colonne portanti in società e per Napolano stesso: “Il rapporto con l’allenatore? Siamo molto legati. E’ una persona a cui tengo molto. Oltre ad essere un grande professionista, lui è sicuramente un grande conoscitore di calcio”. Un allenatore realista, che preferisce mantenere i ‘piedi per terra’. “Lui allena da anni. E’ sempre stato in mezzo al campo e sa che non bisogna mai esaltarsi per un momento troppo positivo. Allo stesso modo però, sa bene che non bisogna abbattersi quando le cose non vanno. Lui è un equilibratore”.
Discorso diverso per il Presidente Massi: “Lui è un sognatore invece. Mette sempre grande entusiasmo e, quando le cose vanno bene, gli piace poi immaginare un finale da sogno. C’è questo dislivello tra Massi e Ciampelli però ci sta, è anche bello da vivere perché penso che nel calcio, soprattutto quando le cose vanno bene, sia giusto sognare. Un sogno da mettere nel cassetto e riaprirlo nel momento giusto. – prosegue – Il Presidente è una persona straordinaria a cui devo tanto. Non a caso ho scelto sia lui che Ciampelli, due persone che ho voluto fortemente all’altare, come miei testimoni lo scorso due luglio, giorno in cui mi sono sposato. Sono molto legato a loro”.
Napolano: “Tra Porto d’Ascoli e Sambenedettese non c’è nessun astio”
Da leader e da ex rossoblù, Giordano Napolano racconta poi la sfida di ritorno tra Porto d’Ascoli e Sambenedettese, match andato in scena il 20 febbraio e terminato 3-2 per i rossoblù. Tanti gli insulti nei confronti del Porto d’Ascoli che ricordiamo, esser un quartiere della città di San Benedetto del Tronto.
“Io ero in tribuna e non è stato bellissimo sentire tutti quegli insulti – racconta il numero dieci – E’ stato invece un bello spettacolo rivedere così tanta gente allo stadio. Astio tra i due club? Io non credo ci sia astio tra Samb e Porto d’Ascoli. E’ normale che, giocando in questo momento nella stessa categoria, ci sia un pizzico di rivalità. Io ho giocato alla Sambenedettese e sono legato a questa città: ci vivo, mi ci sono sposato e ci vivrò. Sono anche io un tifoso rossoblù però ecco, avendo toccato con mano Porto d’Ascoli e Sambenedettese, posso dire che sono due realtà diverse”.
Il 30 ottobre prossimo la sfida tra le due: “Noi ci giocheremo contro tra meno di un mese. Va bene che ci sia anche qualche sfottò ma che ecco, rimanga nei limiti. E’ giusto che i tifosi della Samb tifino Samb e che i sostenitori del Porto d’Ascoli sostengano sia Porto d’Ascoli che Samb. Non è un problema”.
Napolano: “Quanti ricordi alla Samb. Vi spiego il soprannome ‘Re Mida’ “
Come accennato, sono tante le stagioni trascorse alla Sambenedettese per Giordano Napolano: la magistrale rete su punizione ai danni dell’Este, la Promozione in Lega Pro e il soprannome ‘Re Mida’. Per tanti anni il numero dieci ha incantato il Riviera delle Palme.
“Il mito del ‘Re Mida’ nasce in un derby con la Maceratese. In quella partita vincemmo 3-0, io feci doppietta e il telecronista mi diede questo soprannome. Sambenedettese? Ho tantissimi bei ricordi: ho vinto un campionato, un anno abbiamo vinto i playoff e un altro anno ancora siamo usciti alle semifinali. Sono state tutte stagioni bellissime. Ho fatto molti gol e tuttora sono legato a tanti tifosi rossoblù. Il mio terzo testimone di matrimonio è un tifosissimo della Sambenedettese e quindi conferma il legame che ho con questa città”.
“Ancora oggi, quando entro al Riviera, provo delle forti emozioni perché insomma, se qualcuno si ricorda di Giordano Napolano, il merito è soprattutto del trascorso che ho avuto con la Sambenedettese”.
Napolano: “Vogliamo continuare a stare tra i primi posti”
Una stagione appena iniziata, una squadra compatta e il primato momentaneo. Napolano però, non si sbilancia: “Il nostro obiettivo? Dobbiamo mantenere questa solidità che abbiamo acquisito nel tempo. Una solidità che abbiamo faticato ad ottenere. Io penso che, se il Porto d’Ascoli dovesse riuscire a mantenere la mentalità che ha dimostrato in queste prime cinque giornate, possa essere un fastidio per tutti. A me non piace parlare di obiettivo playoff, salvezza o vittoria del campionato”.
“Dobbiamo restare umili e continuare a lavorare, questa squadra si allena bene e per questo non sono sorpreso del primo posto. Tutti noi teniamo tanto a questo progetto, da chi è rimasto fino ai nuovi arrivati. Noi vogliamo continuare a stare tra i primi posti perché è bello, dà grande soddisfazione e ti fa allenare con più entusiasmo. Poi in futuro, vedremo se darci un obiettivo più preciso. Per adesso penso sia giusto goderci il momento ed essere felici di quello che stiamo facendo”.
A cura di Davide Balestra