Il Napoli United risponde a Maradona Jr: “Le dichiarazioni non devono distorcere la realtà”
Dopo quasi due anni Maradona Jr non è più l’allenatore del Napoli United. Le sue dimissioni sono arrivate lo scorso 14 marzo e a spiegare le motivazioni che lo hanno condotto alla dolorosa scelta è stato direttamente lui sui propri canali social. “Ci sono ragazzi nella squadra che sono a migliaia di km da casa e il Napoli United li ha lasciati senza un centesimo per la spesa, senza cibo, in un caso anche senza acqua calda per diversi giorni- ha accusato l’ex Cervia. Non ho resistito, non sono più riuscito a restare fermo di fronte a tali ingiustizie“. Affermazioni pesanti che hanno costretto la società campana a dare risposta.
Con un lungo comunicato apparso sui suoi canali social il Napoli United ha voluto rispondere al figlio d’arte. “Le dichiarazioni lasciano il tempo che trovano ma non possono essere fallaci in modo da alimentare distorsioni della realtà“. La società infatti, ha voluto specificare che in virtù di alcune difficoltà è vero che i calciatori non ricevono i dovuti rimborsi ma che, ad ognuno di essi, è stato garantito il vitto e l’alloggio.
Napoli United: “Siamo una piccola realtà e abbiamo conquistato tutto sul campo”
Il Napoli United nasce nel 2009 come naturale prosecuzione del lavoro dell’AfroNapoli United. L’obiettivo era quello di favorire e promuovere l’inclusione sociale attraverso lo sport. Negli anni la squadra campana ha sviluppato diversi progetti per perseguire i propri fini, non ultimo quello di una squadra che attualmente milita nel campionato di Eccellenza campano. Questa squadra però come ricorda il comunicato non è composta da soli migranti e richiedenti asilo ma “da giocatori dilettanti che arrivano da altre società o da pseudo-procuratori”.
Il lungo comunicato perciò ci tiene a specificare alcuni dettagli, dando conto dell’attuale situazione societaria e rispondendo, neanche troppo velatamente, alle critiche mosse dal loro ex allenatore (Maradona Jr). “Negli anni abbiamo sempre dovuto spiegare agli altri come siamo arrivati a questo punto della nostra storia e, visto che negli ultimi giorni ne abbiamo lette di tutti i colori, ci sentiamo in dovere di ricordarla questa storia, al netto dei sacrifici che ognuno di noi fa da oltre dieci anni per questo club“. Questa la premessa del club campano.
“Chi ci conosce sa che non abbiamo grandi imprenditori alle spalle, né una tifoseria numerosa come quella di tanti club della categoria, espressione di grossi comuni della Campania e spesso con una gloriosa storia alle spalle. Non siamo una Spa o una multinazionale. Siamo una cooperativa sportiva sociale e, purtroppo, se non riusciamo a chiudere accordi con gli sponsor non abbiamo risorse da distribuire. Quindi la situazione è questa. Stiamo provando a risolvere tutto caso per caso, parlando coi singoli per finire al meglio un anno che abbiamo già dichiarato difficile, organizzativamente ed economicamente.
“Attraversiamo i campi di calcio da quindici anni sempre a testa alta”
Come raccontato nel comunicato la difficile situazione economica del Covid e i problemi al loro storico impianto di gioco hanno contribuito a dare un duro colpo alle casse della società. Infatti da questo anno le partite casalinghe dei campani si sono disputate tutte al “Vallefuoco” di Mugnano; ad oltre 10 km da dove erano soliti giocare. Tutto questo, si legge ha destabilizzato il club.
“Dal 2020 stiamo provando a mantenere la barra dritta, navigando nella tempesta perfetta. Prima la pandemia, che ha messo a dura prova sodalizi con ben altre risorse rispetto alle nostre. Molte aziende sono in crisi e questo si ripercuote inevitabilmente sulla loro capacità di sponsorizzazione. Poi la vicenda del San Gennaro alla Sanità, impianto nel quale riponevamo molte aspettative. Questo garantiva la possibilità che tanti ragazzi, studenti, migranti potessero seguire le nostre gare più agevolmente di quanto potessero fare al Vallefuoco di Mugnano. Aspettative infrantesi contro la mancata agibilità degli spalti che ci ha impedito di ospitare pubblico nel pugno di gare casalinghe disputate lì“.
“Non abbiamo bisogno di mercificare sulla pelle dei nostri tesserati”
In conclusione il Napoli United ci tiene a ribadire i concetti cardine della propria società. Sottolineando l’impegno e quello che il vero obiettivo del loro progetto.
“Per quanto riguarda i migranti invece, anche quelli in attesa di documenti, quelli di cui tutti parlano ma che di fatto non si fila nessuno, eccetto noi e i nostri collaboratori storici, continuano a giocare nel campionato AICS che da anni ci permette di far svagare loro insieme a ragazzi napoletani: è questo che intendiamo per integrazione. Se poi, in futuro, qualcuno dimostrerà di essere veramente bravo si vedrà e, come già è capitato, quando avrà modo di farsi notare ed esplodere nel mondo del calcio noi lo tuteleremo fino all’ultimo. Senza ostracismi che bloccano la carriera a più di un ragazzo anche nelle serie inferiori”.
“Non abbiamo ma avuto il bisogno di fare mercimonio sulla pelle dei nostri tesserati. Abbiamo sempre sostenuto che se il gioco del calcio è un sogno è giusto portare avanti questo sogno con ogni mezzo reputiamo possibile. Noi non siamo quelli che portano il titolo a spasso per la regione, senza nessun rispetto per i tifosi. Siamo una piccola realtà che ha conquistato quattro promozioni sul campo e che disputa una serie già al di sopra delle proprie possibilità. Tutto con rispetto e con onore. Non riteniamo giusto essere attaccati, se per la prima volta nella nostra storia stiamo vivendo un momento di difficoltà che dipende in larga parte dal momento storico e dal contesto, non certo dal nostro mancato impegno“.