Cadere per poi rialzarsi. Una volta in piedi, però, può capitare di cadere nuovamente. E a quel punto subentra la rassegnazione, almeno per molti. Ma non tutti. Spesso nel mondo del calcio abbiamo ascoltato storie di calciatori che hanno dovuto rinunciare alla loro carriera per la lesione del legamento crociato. Tanti talenti hanno dovuto dire basta o, quanto meno, hanno dovuto accettare il proprio calo di rendimento.
Adesso pensate che il destino possa essere così beffardo con un giocatore da far sì che questo brutto infortunio possa replicarsi per una seconda volta. In quel momento allora potrebbe spuntare la rassegnazione. Quest’ultima, tuttavia, è una parola sconosciuta per Luca Guadalupi. Il centrocampista del Nardò, reduce da due lesioni del crociato, è tornato più forte di prima. E oggi, a poco più di un anno dall’ultimo intervento, ha raccontato in esclusiva ai nostri microfoni il periodo passato fuori dal campo: “E’ stata dura, sia mentalmente che fisicamente. Purtroppo in passato mi era già successo e sapevo a cosa andavo incontro. Grazie alla vicinanza quotidiana della mia famiglia e della mia ragazza sono riuscito a superare anche questo ostacolo. Devo dire però che non mi sarei mai aspettato di raggiungere questa forma fisica in così poco tempo“.
La storia di Guadalupi è tutta da raccontare. Il calciatore del Nardò, infatti, è stato protagonista di un episodio piuttosto insolito. Subito dopo il grave infortunio, il club ha deciso di rinnovare il contratto al proprio centrocampista. Un gesto nobile della dirigenza neretina, probabilmente senza precedenti. In particolar modo in queste categorie. “Non smetterò mai di ringraziare la società – afferma Guadalupi – per la possibilità che mi hanno dato. Specie in queste categorie si vedono raramente episodi del genere. Appena hanno saputo dell’infortunio hanno deciso di rinnovarmi la loro fiducia per un altro anno, non hanno avuto dubbi“.
Il ritorno in campo è stato al di sopra di ogni aspettativa, come affermato dallo stesso calciatore. A poco più di metà campionato Guadalupi ha già raggiunto il suo record personale sul piano realizzativo. Sono già sei, difatti, i gol messi a segno dal classe 1996. Tre invece gli assist. Un cambiamento importante rispetto alle altre stagioni che il centrocampista commenta così: “Avere alle spalle un club che dimostra di avere fiducia in te come il Nardò ha fatto con me può far la differenza. Mi sento in dovere di fare bene perché mi sono stati vicini in un momento di grande difficoltà. Oltre a loro anche i nostri tifosi mi hanno sempre dimostrato il loro affetto. Ho ancora tanto da dare a questa città. Ogni domenica scendo in campo con la voglia di dimostrare a tutti di essere tornato a buoni livelli“.
Il Nardò è in netta ripresa. I dati parlano chiaro: una sola sconfitta nelle ultime sedici gare. E adesso la formazione di Ragno è a soli due punti dalla capolista Altamura.” Sin dalla prima giornata, anche quando le cose non andavano per il verso giusto – continua Guadalupi -, eravamo consapevoli del valore della nostra rosa. Piano piano ci siamo rimboccati le maniche e grazie al lavoro giornaliero siamo arrivati dove siamo adesso. Sappiamo di essere una squadra forte e che dobbiamo imporre il nostro gioco sia in casa che in trasferta. Giochiamo partita dopo partita con l’obiettivo di vincere. Alla fine tireremo le somme. Sicuramente posso dire che noi ci siamo“.
Adesso i neretini sono in piena corsa per la vittoria del campionato. Il club sogna il professionismo, sfiorato lo scorso anno con la vittoria dei play-off. In quella rosa, seppur fuori dal campo per l’infortunio, c’era anche Guadalupi: “Lo scorso anno abbiamo vinto i play-off e di conseguenza sfiorato la promozione in Serie C. Il ritorno da Cava dei Tirreni lo porterò sempre nel cuore. L’arrivo in pullman di notte, vedere un’intera città che ti aspetta festeggiando, sono tutte scene che ti restano dentro. Spero che quest’anno possa accadere di nuovo. Sarebbe una gioia immensa“. Il centrocampista, infine, conclude la sua intervista svelandoci il suo sogno: “Raggiungere la Serie C con il Nardò. Sono focalizzato su questo obiettivo, non penso ad altro. Negli ultimi due anni questa città è stata come casa per me e spero che possa accadere“.