Il Nardò protesta contro le istituzioni tramite un comunicato sui propri canali social. Infatti, in queste ultime giornate, sono state date delle disposizioni contro i tifosi del Nardò con la chiusura dello stadio, o il divieto alle trasferte. La società non ci sta, ed esprime il suo disdegno tramite un lungo post sui suoi canali social.
Nelle ultime settimane le istituzioni hanno rilasciato delle disposizioni che hanno limitato i tifosi del Nardò. Infatti è stata vietata la trasferta a Casarano, limitata per Brindisi (solo in 100 potevano partire). Inoltre si è giocata a porte chiuse la gara contro l’Afragolese.
Il comunicato comincia con il dire che: “La società AC NARDÒ, esprime il suo rammarico per le recenti disposizioni che hanno limitato la trasferta a soli 100 tifosi in quel di Brindisi, in uno dei match più importanti della stagione“. La nota prosegue con il fatto che: ” Questo è l’ennesimo provvedimento che viene inflitto a questa società, dopo il divieto di trasferta a Casarano, e non ultimo la partita in casa a porte chiuse contro l’Afragolese del 04.12. Ovviamente dispiace che a farne le spese siano stati 12 poliziotti, dopo la partita in casa con la Nocerina, agli stessi va la nostra più sentita vicinanza.” La società chiede rispetto: “È ferma volontà della società di non far passare tutta la propria tifoseria come composta da persone pericolose e facinorose e chiede pertanto RISPETTO!“.
La nota del Nardò prosegue riferendosi al periodo post-Covid: “Il periodo Post covid, è già di suo per le società dilettantistiche un periodo difficile. Le due partite giocate a porte chiuse han dato un danno non da poco come ribadito in conferenza stampa dal Direttore Toma”. Ma che colpa ha una società di calcio su ciò che succede al di fuori dello stadio?, questo è ciò che si domanda il Nardò.
La società poi, rivede ciò che dice l’ordinamento sportivo a riguardo. “Il ricorso al regime della responsabilità muove dall’intenzione di indurre le società a porre in essere tutti quegli accorgimenti che possano essere considerati idonei a prevenire il verificarsi di fatti pregiudizievoli.”
Questo è ciò che dice l’ordinamento sportivo, la società quindi prosegue dicendo: “Con la recente riforma della giustizia sportiva del calcio, il legislatore sembra aver recepito le istanze volte a una rimodulazione della responsabilità oggettiva, con la previsione di una “scriminante o attenuante” a favore delle società che abbiano adottato un modello di organizzazione, gestione e controllo idoneo a prevenire il compimento di atti contrari ai principi di lealtà, correttezza e probità.“
“Quindi, richiamando il disposto normativo, che colpa ha una società sportiva di quello che succede al di fuori di un campo di calcio o nelle pertinenze dello stesso? Dovrebbe forse sostituirsi alla forza pubblica? Perché tutto questo accanimento?“. Il Nardò poi conclude facendo una premessa. “Fino ad ora abbiamo accettato qualunque provvedimento cercando anche la strada del dialogo, ma la stessa è stata più volte negata. Il calcio a Nardò è un bene prezioso e come tale, questa dirigenza farà di tutto per PROTEGGERLO e DIFENDERLO!”