Il nome Natan può facilmente riconducibile al centrale brasiliano del Napoli, oppure, per chi è amante del genere, a Nathan Drake, personaggio immaginario e protagonista della serie Uncharted. Invece no, perché tra di loro c’è anche Natan Girma che ha una storia a dir poco meravigliosa da raccontare.
La scorsa estate la Reggiana, fresca di ritorno in Serie B, ha deciso di puntare su di lui dopo l’esperienza in Serie D con la maglia del Sona (25 presenze e 2 reti tra il 2021 e il 2022), club che nel 2021 lo prelevò dagli svizzeri del Servette. “Mamma mi ha caricato dicendomi che avrei segnato”, e così è stato. Il classe 2001, è stato autore della rete granata al 10′ minuto del primo tempo contro il Bari, realizzando il suo primo gol tra i professionisti.
Con Nesta sta crescendo pian piano: trequartista di ruolo, ma consapevole dei miglioramenti da fare nel gioco senza palla. Ha convinto l’ex Lazio e Milan firmando un triennale, ed è già entrato nelle sue gerarchie: centrocampista offensivo dal fisico longilineo, dotato di un ottimo tiro e con colpi molto interessanti. Il suo punto debole? Nelle due stagioni al Sona tanti infortuni muscolari che lo hanno spesso costretto a rallentare il suo percorso di crescita.
Natan Girma, durante la sua presentazione, rilasciò a tuttoreggiana.com dichiarazioni molto interessanti sul suo passato e anche sulle sue caratteristiche tecniche: “Mi piace fare gol, cercare l’ultimo passaggio ed essere vicino alla porta, ma se c’è bisogno vado anche a centrocampo. Ho cominciato dai 4 anni fino ai 13 nel Losanna, poi sono passato in squadre non professioniste fino ai 17 anni. Ho giocato in Eccellenza dai 15 anni con il Servette U18 e U21 per poi arrivare in Italia al Sona in Serie D. Sono felice per il mio salto in Serie B, servirà maggiore impegno“.
Adesso arriva la sfida più importante per Natan Girma, ossia quella di confermarsi e affermarsi. Il gol contro il Bari dev’essere solamente l’inizio di una lunga e luminosa carriera per un ragazzo che, tolti gli infortuni, può davvero esplodere a ambire a grandi palcoscenici. La prossima sfida? Il lanciatissimo Venezia di Vanoli.