Le “nobili decadute” del nuovo millennio: come stanno andando in Serie D?
Sono tante le realtà che hanno conosciuto la Serie A dall’arrivo del nuovo millennio e che hanno poi perso la massima serie dopo un breve passaggio. Tante le piazze, grandi e piccole che siano, ad aver respirato l’aria della Serie A per poi perderla e ritorvarsi catapultate nelle categorie inferiori.
Questo è il caso anche di qualche squadra che oggi, attraverso il nostro massimo campionato dilettantistico, sogna di tornare tra le 20 migliori d’Italia. Precisamente, sono 6 le squadre di Serie D con un passato piuttosto recente in Serie A. Tra queste includiamo la Clivense (nata dalle ceneri del Chievo Verona), poi Piacenza, Treviso, Carpi, Livorno e anche LFA Reggio Calabria, ovvero la nuova “Reggina” che attende di riprendersi anche il nome.
Il grande Piacenza, il Chievo dei miracoli e il Treviso: in pochi anni dal paradiso all’inferno
I più giovani appassionati l’avranno forse rimosso dai propri ricordi, ma il Piacenza non più di 20 anni fa, era un habitué in Serie A. Dalla fine degli anni ’90 furono svariate le stagioni in cui i biancorossi hanno giocato in A: un susseguirsi di “sali e scendi” assai frequente. Nel 2001-2002, il grande Dario Hubner ottenne addirittura il titolo individuale di capocannoniere del campionato indossando proprio la storica casacca biancorossa. Solo un anno più tardi la dolorosa retrocessione in Serie B che portò, il Piacenza, ad una lenta decadenza verso – appunto – la Serie D.
Difficile, poi, dimenticare gli anni in cui il Chievo Verona rappresentava una delle realtà più solide del nostro calcio. Dall’incredibile stagione d’esordio dei clivensi in Serie A nel 2001-2002, sono ben 17 le partecipazioni dei gialloblù alla massima serie. Una società che si presentò al grande calcio con un’immediata qualificazione alla Coppa UEFA proprio nella stagione 2001-2002. Per poi toccare il paradiso con un dito nella stagione 2005-2006 con il quarto posto in classifica (anche grazie alle sentenze dovute a “Calciopoli”) e una storica qualificazione ai preliminari di Champions League. Successivamente alla retrocessione della stagione successiva, i clivensi tornarono subito in Serie A per poi restarci per ulteriori 11 anni. Poi solo grandi delusioni, tra sconfitte negli spareggi play off, e una clamorosa esclusione dai campionati professionistici nel recente 2021.
Importante ricordare anche l’unica partecipazione alla massima serie di un altro club, tornato in Serie D dopo aver affrontato le categorie regionali… Il Treviso venne promosso in Serie A nella stagione 2004-2005 e nella stagione successiva tornarono subito giù, concludendo la stagione al penultimo posto in classifica. Il primissimo punto in Serie A del Treviso? Proprio contro il Chievo Verona!
Il Livorno di Protti e Lucarelli, la Reggina di Cozza e Amoruso e il Carpi dei miracoli
Quella del Carpi fu una favola incredibile per tutto il panorama calcistico italiano. Una promozione (la quarta in appena sei anni) conquistata con ben 5 giornate di anticipo, pareggiando in casa con il Bari, permise alla città di Carpi di partecipare per la prima volta nella sua storia alla massima serie nella stagione 2015-16. Inutile dire che i biancorossi tornarono in B dopo una sola stagione, ma si tolsero grandi soddisfazioni, trainati dai dilettanti al vertice da uno dei direttori sportivi più in vista del panorama globale qual è Cristiano Giuntoli. Indimenticabile, poi, il pareggio in extremis preso a San Siro da Kevin Lasagna, in gol contro quella che è anche la sua Inter.
Un’altra grande “nobile decaduta” oggi in Serie D è il Livorno, che ne ha di storie e protagonisti da raccontare. Nei primi anni 2000, il club toscano fu grande protagonista dei campionati di Serie A e il gran merito di tutto ciò è da attribuire a due bomber veri passati per il porto amaranto. Il “Re di Livorno”, Igor Protti, nella sua seconda esperienza con la maglia amaranto riuscì prima a portare il Livorno in A e dopo a salvarlo, per poi lasciare il trono a Cristiano Lucarelli. Lui, nativo proprio di Livorno, guidò la squadra alla storica qualificazione alla Coppa UEFA grazie a i suoi 19 gol stagionali. L’ultima apparizione dei toscani in Serie A è nella stagione 2013-2014.
Come ultima grande piazza dal recente passato in A è la storica Reggina, che ora – con il nome di LFA Reggio Calabria – cerca di rilanciarsi e di “riveder le stelle”. I calabresi hanno vissuto un’estate davvero movimentata, che ha portato ad un cambio di società e alla ripartenza dai dilettanti. Ma non tantissimi anni fa, il club amaranto scriveva pagine importanti del calcio italiano. La prima storica partecipazione in A della Reggina risale alla stagione 1999-2000. Nella stagione successiva arrivò la retrocessione, subito dimenticata con l’immediato ritorno nella massima serie. Da quel momento in poi sono 7 le stagioni consecutive in Serie A degli amaranto. Tanti i campioni che in quegli anni hanno calpestato il terreno del Granillo, su tutti: Shunsuke Nakamura, Andrea Pirlo, Roberto Baronio, Nicola Amoruso e impossibile non citare il capitano Francesco Cozza. Nella stagione 2008-2009, i calabresi da penultimi in classifica lasciarono la massima serie.
La rinascita parte dai dilettanti: il campionato delle “nobili decadute”
Ad oggi però, questi, sono solo lontanissimi ricordi per i tifosi di queste storiche squadre. Negli anni successivi, tutte hanno dovuto affrontare grandi crisi societarie e numerose difficoltà che hanno portato questi club ad affrontare un campionato ostico come quello della Serie D. Il Piacenza milita nel girone B, e ad oggi dopo 12 giornate di campionato è all’ottavo posto in classifica ancora distante da un posizionamento play-off. Nello stesso girone troviamo anche la Clivense, ex Chievo, che è alle prese con un’importante lotta salvezza che vede i veneti al quindicesimo posto in zona play-out. Discorso molto simile a quello del Piacenza anche per i biancorossi del Carpi; anche loro ottavi, a ben 3 lunghezze dal Fanfulla e quindi dalla zona play-off.
Importante invece il campionato del Treviso, che occupa la seconda posizione in classifica nel Girone C. I veneti, sono a 5 punti dalla capolista Clodiense e sognano un ritorno nel calcio professionistico. Gli amaranto del Livorno sono invece settimi nel Girone E, ma vedono a distanza ravvicinata le posizioni valide per gli spareggi play off. Infine, c’è la “nuova Reggina“, che si trova a 16 punti dalla vetta del girone I dove presenzia il Trapani. La mancanza di un’adeguata preparazione estiva e il ritardo nella costruzione della rosa, ha allontanato il club dalla prospettiva di tornare immediatamente tra i professionisti. Questo non toglie il fatto che la Reggina, quando probabilmente tornerà a chiamarsi così, non potrà riprovarci.