Nocerina-Sannino, divorzio sempre più vicino
Niente da fare. Ormai tra la Nocerina e Giuseppe Sannino la frattura sembra insanabile. Nonostante le dichiarazioni del patron Giancarlo Natale che ieri, a seried24.com, aveva giustificato l’assenza del suo allenatore in panchina per “annunciati e gravi problemi d famiglia”. Delle due l’una. O Natale ha provato a recuperare fino alla fine il rapporto o Sannino gli aveva mentito quando, venerdì, gli ha comunicato di non poter partire in trasferta.
L’aria si fa sempre più pesante dalle parti di Nocera. E neppure il pareggio di Casarano ha rasserenato gli animi. Non proprio un fulmine a ciel sereno. Gli appena sei punti racimolati in altrettante partite hanno gettato nello sconforto la tifoseria rossonera rendendo sempre più insofferente proprio l’allenatore. L’ex Chievo, Siena e Palermo nelle ultime conferenze stampa non aveva nascosto la delusione nei confronti dell’operato del club. Sia in chiave mercato che di gestione globale. “Obiettivi? Io non prendo in giro nessuno, chiedete alla società”, aveva sbottato in una recente intervista. E ora si apre uno scenario inimmaginabile fino a poche settimane fa. Sannino, infatti, avrebbe deciso dimettersi, strappando l’importante biennale firmato la scorsa estate.
La Nocerina prende tempo ma Sannino pensa a una nuova avventura all’estero
Secondo indiscrezioni, inoltre, nelle ultime ore Sannino avrebbe ricevuto qualche proposta dall’estero. La più accreditata sarebbe quella del Paradiso club svizzero che milita nella Prima Lega Classic. Non è chiaro, invece, se resterà al suo posto il direttore tecnico Nunzio Zavettieri che, prima di ricorpire questo inedito ruolo dirigenziale ha sempre fatto l’allenatore (non ha caso ha diretto lui gli ultimi allenamenti). Non è escluso che, almeno per ora, possa sedersi lui sulla panchina dei rossoneri.
Di certo, chiunque arriverà al ‘San Francesco‘ dovrà pretendere maggiore chiarezza. La squadra è giovane e non può puntare in alcun modo al salto di categoria. E ci si chiede se sia valsa davvero la pena investire più sulla figura dell’allenatore che sull’allestimento della squadra.
A cura di Fabrizio Caianiello