Roboante vittoria nel derby campano per il Nola. I bianconeri escono finalmente dalla zona playout (come intenzione della società), mettendo in crisi la Casertana di Maiuri, che si vede costretto a ridimensionare i suoi obiettivi stagionali: adesso i rossoblu sono fuori dalla zona playoff. A segno per il Nola Ruggiero e Cassandro, all’82’ il numero 1 bianconero Cappa neutralizza un calcio di rigore.
Una partitta maschia, così l’aveva presentata alla vigilia Maiuri. A spuntarla sono stati i padroni di casa che, con una grande vittoria, sono riusciti ad uscire dagli angoli più bui della classifica.
Dopo un primo tempo senza reti, al primo minuto della ripresa Ruggiero, numero 10 bianconero, porta in vantaggio i padroni di casa con un bolide dalla distanza. Passano cinque minuti, e il Nola raddoppia: questa volta la rete è di D’Orsi. Uno-due terribile per chiunque, anche per la Casertana, che però non si dà per vinta e a 8′ dal termine conquista un rigore per accorciare le distanze, ma il tiro di Favetta viene neutralizzato da Cappa, che mantiene la sua porta inviolata e permette al Nola di fare proprio il derby.
Il Nola sale così a 22 punti, superando tra le altre il Rotonda (sconfitto dal Bitonto), uscendo dalla zona playout. Situazione d’umore opposto per i rossoblu: i punti rimangono 32, fallendo l’avvicinamento ai lidi più prestigiosi della classifica, nella giornata in cui anche il Francavilla ha perso a Brindisi.
Parole dal sapore di delusione. Una sconfitta pesante in un derby che non ci voleva. “È stata una disfatta. Loro avevano più voglia di noi, e la gara è stata persa sia tatticamente che tecnicamente. Sono il principale responsabile di questa situazione. Si è visto subito che erano più affamati di noi. Forse ho sbagliato qualcosa anche io. Voglio gente che lotta e non che arrivi seconda sul pallone. Domani voglio parlare con i miei ragazzi e capire il perché di questa sconfitta. Dobbiamo farci un esame di coscienza. Quando vogliamo riusciamo a fare calcio, quando non ci riusciamo mostriamo delle fragilità. Di fronte avevamo gente che correva. Il primato in classifica penso sia ormai compromesso“.
A cura di Lorenzo Vero