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Nola, Zito: “Qui per volere del presidente, in Campania ho dato tutto”

Foto: S.S. Nola

Una carriera intera passata per Serie B, Serie C ed esordio in Serie A. E’ questa la storia calcistica di Antonio Zito, nuovo centrocampista del Nola. La società campana, inserita nel Girone H, ha fatto grandi sforzi per soffiarlo alla concorrenza e averlo in rosa. Un rinforzo d’esperienza che sicuramente farà bene alla squadra e all’ambiente.

Zito: “Qui per raggiungere la salvezza”

Innanzitutto, come stai fisicamente e come è andato il debutto?

Fisicamente rientro da un periodo legato al Covid, ma sto bene. Ho trovato una squadra disponibile, professionale e che ha voglia di raggiungere l’obiettivo della salvezza. Ci serve un po’ di carattere e
personalità per avere ulteriore fiducia in noi stessi”.

Che ambiente hai trovato qui a Nola?

“Sono qui per raggiungere la salvezza. In modo tale sarà più semplice programmare il futuro (ha firmato per un un anno e mezzo)”.

Foto: S.S. Nola

Cosa ti ha convinto ad accettare il Nola scendendo di categoria? C’era anche il Palermo

Il Palermo è stata una voce più che altro, un interessamento. Parlare di vera e propria trattativa è esagerato. L’incontro con il presidente mi ha convinto: per il progetto, per la voglia di creare un calcio migliore soprattutto in Campania perché, oltre alle big, credo che manchi”.

“Mai cercato dal Napoli. Esordio in A un sogno”

C’è stato un momento in cui sei stato vicino al Napoli?

“Realmente no, mai stato vicino al Napoli. Quando sono stato a Siena in A credevo di
poter costruire qualcosa di ancor più importante per la mia carriera, ma non tutti i pezzi sono andati al proprio posto. Gli infortuni hanno un po’ condizionato ma, c’è anche da tener conto un altro aspetto: quando fai bene in un campionato di B iniziano a dire “è un giocatore di B”. Vieni etichettato. Ho vissuto un’evoluzione del calcio.

Prima non si dava spazio ai giovani come invece accade oggi, quando giocavo io c’erano giocatori già esperti , ed era difficile trovare spazio con gente de calibro di Maccarone, Portanova e Calaiò”.

Dopo le ottime stagioni al Sorrento e al Taranto, nel gennaio del 2009, arriva l’esordio in A.
Tu al Siena, la sfida è contro l’Atalanta. Che emozione è stata?

“Il sogno che qualsiasi ragazzo vuole realizzare. Parti di casa con quell’obiettivo senza nemmeno crederci poi fino in fondo. Fai felice tutti coloro che hanno creduto in te. In quell’occasione ho saputo che avrei giocato parlando con Giampaolo. Nel match contro la Fiorentina gli dissi: ‘Voglio più spazio, voglio andare in prestito’. E lui, con il sigaro, e calma olimpica mi rispose: ‘Non vai da nessuna parte. Mi dai una mano. giochi e migliori'”.

“In Campania le mie migliori prestazioni”

Tante le avventure in Campania, che voto ti dai negli anni vissuti alla Juve Stabia e al Benevento?

“Sono stati anni pazzeschi. Alla Juve Stabia, dopo la seconda stagione, mi voleva la Sampdoria ma non si
chiuse l’accordo con il presidente. A Benevento sono stato bene. Un anno importante dove abbiamo
sfiorato la serie B per un soffio”.

Due anni anche all’Avellino, che ricordi hai?

“All’Avellino arrivo dopo la parentesi alla Ternana. Anche lì un anno straordinario sfiorando la Serie A in semifinale contro il Bologna. Una partita dove siamo stati sfortunatissimi”.

Stagioni anche alla Salernitana. Tu hai dichiarato qualche tempo fa che eri quasi intimorito
della scelta di Salerno per via del tuo passato a Castellammare e ad Avellino. Poi è cambiato tutto

Sono arrivato lì come se fossi qualcuno che non avrebbero mai accettato per via della rivalità nei derby.
Poi con le mie prestazioni e la professionalità che metto in campo e negli allenamenti è cambiato tutto. Quando si alza un coro di 25 mila persone a urlare il tuo nome resti senza parole. Una cosa straordinaria. Vuol dire che sei arrivato nel cuore dei tifosi perché sul campo si è dato tutto”.

(Sportcasertano.it)

Cosa a tuo modo di vedere non ha funzionato alla Paganese?

“Avevamo obiettivi diversi. Rispetto a come stava andando la stagione mi sono reso conto che forse era meglio cambiare aria e ho accettato il progetto del Nola”

Quale è stata la tua stagione migliore in carriera?

Con la Juve Stabia ho confermato che ero un giocatore importante da B. Con l’Avellino ho dato il meglio sfiorando la A. Con la Salernitana è stata una consacrazione. Abbiamo raggiunto obiettivi importanti con ricordi indimenticabili che porterò sempre con me“.