Il sogno sfumato e un certezza, Bruno: “Notaresco, i ragazzi ricorderanno questa stagione”
“Il bilancio è totalmente positivo”. Alessandro Bruno si dice soddisfatto ai microfoni di Seried24.com. Lo si percepisce sin dal primo istante della nostra chiacchierata. L’allenatore del Notaresco, alla sua prima vera avventura da allenatore, trascina gli abruzzesi nelle zone alte del girone F. “La proprietà ha chiesto una salvezza. Noi abbiamo sfiorato il sogno playoff”. Una squadra giovane, spensierata e – probabilmente – per certi versi appagata. “La squadra è stata fantastica. Sul finale, sarebbe tornato utile un pizzico di concentrazione in più…”.
“Ci siamo fatti rispettare. Auteri e Zeman? Due maestri”
41 anni a luglio. Bruno conosce il Notaresco – e i suoi ragazzi – come pochi altri. Oggi allenatore. In passato grande calciatore: da Pescara a Benevento. E non solo. “Sono stato guidato da grandi allenatori. Penso ad Auteri, Zeman. Ma anche Sottil e Breda: ognuno di loro mi ha lasciato qualcosa”. Lo stile di gioco è semplice. “Mi piace comandare l’azione, un po’ come tutti gli allenatori – dice scherzando – Auteri e Zeman, sotto questo punto di vista, sono unici”.
Insegnamenti e segreti. Messi in atto con il suo Notaresco. “Siamo sempre rimasti tra il quinto e il nono posto in classifica. Giocando un campionato sopra le righe”. Tanti giovani e un budget inferiore rispetto a big come Campobasso e Sambenedettese. “Ci siamo fatti rispettare ovunque”, nell’anno – tra le altre cose – del centenario del club.
Patentino e valorizzazione. “I ragazzi si ricorderanno di quest’annata”
E ci sono stati momenti difficili. Dopo la vittoria per 0-2 a San Benedetto del Tronto, il Notaresco non troverà più i tre punti. E chiuderà la stagione, difatti, con due pareggi e cinque sconfitte. Proprio quando il sogno playoff stava diventando realtà…“A salvezza raggiunta, avremmo dovuto parlare d’altro. Avrei voluto maggiore concentrazione da parte della squadra, così da far diventare questo campionato bellissimo”. Lo dice con un pizzico di rammarico. Ma fa anche un ‘mea culpa’. Da fine febbraio al 30 aprile, Bruno consegue il Patentino Uefa A e – di logica conseguenza – non può restare dietro alla squadra.
“Probabilmente non sono stato bravo a gestire questo tipo di situazione. Ma i ragazzi li ringrazierò sempre, abbiamo fatto un campionato importante. Questa squadra – aggiunge – era tra le più giovani del girone. Abbiamo valorizzato parecchi talenti: da Saccomanni (2006, ndr) a Marracone (2005) e Scipioni (2004) solo per dirne alcuni”. L’emozione. “Tanti di loro cresceranno e si porteranno dietro questa stagione“.
“Belloni in D è solo di passaggio. Futuro? Vediamo i programmi”
Singoli? No. Si parla solo di gruppo. Ma una menzione d’onore la merita Nicolas Belloni, attaccante 23enne nato in Argentina. “Lo conosco da tempo” dice Bruno. Il centravanti ha chiuso la stagione con 13 gol in 32 presenze. “Si allenava con me quando ero a Pescara. Meritava un po’ di continuità, di fiducia. In Serie D, Nicolas è solo di passaggio“.
E lo sarà anche Bruno? L’allenatore non si sbottona. Anzi. “Vediamo i programmi della proprietà. Resto a disposizione, anche per alzare l’asticella. L’importante è viaggiare nella stessa direzione”. Così come Alessandro Bruno, con umiltà e sacrificio. Sempre.