Ospitaletto, Musso: “É il momento più difficile della stagione. Mercato? Baraye è il nostro colpo”
La nostra intervista a Paolo Musso, direttore sportivo dell’Ospitaletto, capolista del girone B. Il punto sul mercato e non solo.
Tra le squadre che stanno dominando più di tutta la Serie D c’è l’Ospitaletto nel girone B. Il club lombardo al momento si trova al primo posto a 54 punti a più cinque punti dal Desenzano seconda in classifica. Il direttore sportivo della squadra Paolo Musso ha parlato del momento degli arancioniblu ai nostri microfoni all’Hotel Sheraton di Milano.
Ospitaletto, Musso: “Il nostro rinforzo è stato il recupero di Baraye”
Musso ha esordito ai nostri microfoni parlando delle due sconfitte di fila della squadra: “Sicuramente è il momento più difficile della stagione, non avevamo mai fatto due risultati negativi di fila seppur ben diversi. Mercoledì abbiamo fatto una prestazione sottotono mentre contro il Sangiuliano ci meritavamo almeno un punto. Nonostante questo siamo riusciti a tenere un più cinque sul Desenzano”.
Sulle possibili trattative di mercato: “In uscita non abbiamo fatto praticamente nulla e in entrata l’arrivo di Baraye ha colmato le nostre lacune offensive e ora ha recuperato totalmente la forma, in più abbiamo recuperato un giocatore importante come Qeros dal primo minuto. Insomma il nostro mercato è stato fatto di largo anticipo“.
Una delle più grandi forze della squadra è il gruppo: “Abbiamo un organico forte che nei momenti di difficoltà è sempre compatto e saprà reagire anche a queste sconfitte”.
Domenica prossima la sfida contro la Pro Palazzolo: “Il nostro obiettivo è di ritornare ai tre punti, perdere con loro significherebbe far rientrare anche loro nella lotta”.
Sui giocatori che hanno stupito di più, Musso è chiaro: “Avevo grossissime aspettative su Messaggi e Gobbi e le stanno rispettando. Però citarne uno faccio fatica perchè tutta la squadra sta rendendo al massimo e anche questo momento di difficoltà ci sta e so che riusciremo a uscirne al meglio”.
Intervista a cura di Simone Pagliuca