Cosimo D’Eboli, esperienza e intuito alla guida tecnica della Paganese. Si è rinnovato, infatti, il rapporto d’amore che lega il dirigente alla piazza campana. “Cocchino” è il simbolo della fierezza di una piazza che vuole nutrire ancora ambizioni importanti. Che merita di essere rilanciata dopo il naufragio della scorsa stagione. Un’annata amarissima per gli azzurrostellati, partiti con ben altre ambizioni e costretti a ricominciare – dopo anni di professionismo – dalla Serie D. L’attesa di un eventuale ripescaggio e l’incertezza sulla categoria hanno rallentato la costruzione della rinnovata compagine del presidente Trapani. Dopo la diramazione dei calendari, la Paganese ripartirà dal girone G della massima competizione nazionale tra i dilettanti. Un campionato che per il direttore sportivo D’Eboli rappresenta una vera e propria incognita: “Ripartiremo con umiltà da un campionato nuovo per la nostra realtà. Ho studiato il nostro girone ed è oggettivamente poco decifrabile. Sicuramente aver evitato il girone H, composto da compagini forti e attrezzate, e il girone I, dove spiccano per blasone Catania e Trapani, può essere un vantaggio. Ma reputo il nostro campionato sicuramente ostico e pericoloso, considerate le avversarie che andremo ad affrontare”.
Il lavoro svolto nell’arco di pochi giorni ha donato alla Paganese una squadra rinnovata, guidata da un allenatore giovane e preparato come Domenico Giampà: “Ho scelto personalmente il nostro nuovo allenatore – aggiunge D’Eboli –, persona preparata e che ho avuto modo di apprezzare nel corso degli anni. Ricordo quando affrontai il suo Sant’Agata un paio di stagioni fa: si trattava di una squadra ricca di giovani, ma che avevano ben impressa l’impronta dell’allenatore. Reputo Giampà l’uomo ideale per ripartire e creare un progetto importante qui a Pagani”. Ma guai a pronosticare la compagine costruita da D’Eboli come favorita per la vittoria finale: “Avendo sperato sino all’ultimo nel ripescaggio – afferma il direttore sportivo della Paganese – siamo partiti in ritardo. Abbiamo iniziato la preparazione il 31 agosto, speriamo che questo handicap non si riveli fatale nel corso della stagione. Obiettivi? Tutti vogliono vincere, ma la mia esperienza mi induce a ragionare con cautela. Penso che abbiamo fatto degli ottimi acquisti e costruito una buona squadra: l’ultima parola, come sempre, spetterà al campo”.
Sul mercato e le restanti trattative che la Paganese sta sviluppando, il direttore sportivo D’Eboli è chiaro: “La squadra è quasi pronta, anche se c’è ancora qualcosa da sistemare. Sicuramente qualche altro calciatore arriverà. Sono convinto di aver costruito un organico all’altezza delle ambizioni della città. Abbiamo in rosa 23-24 elementi nuovi, di cui alcuni ragazzi giovani provenienti da club di altra categoria come Brescia e Cittadella. Sono fiducioso, ma attendo il responso del campo prima di pronunciarmi. Sarà fondamentale riaccendere l’entusiasmo di una piazza calda e passionale come quella azzurrostellata”.
Il direttore D’Eboli dedica un ultimo passaggio anche alla stagione appena trascorsa. La squadra costruita la scorsa estate, con diversi elementi di categoria superiore, aveva lasciato suppore ad un campionato prestigioso. Premesse venute meno nel corso del campionato, come ammette lo stesso Cocchino: “Dopo 17 anni consecutivi di Lega Pro, Pagani e la Paganese non meritavano questa retrocessione in D. Sono tornato in Campania la scorsa estate, a calciomercato ormai finito: ribaltare tutto quel che era stato fatto era impossibile. La mia esperienza mi aveva portato a prevedere ciò che sarebbe successo. Il sottoscritto, la società e lo staff tecnico dovevano gestire meglio alcune situazioni. Ma è acqua passata: ora conto solo chiudere bene questa campagna trasferimenti e attendere il verdetto del campo. Come sempre, resto fiducioso”.
A cura di Giuseppe Vitolo