Cosimo D’Eboli, Ds della Paganese, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di SerieD24.com. Soddisfatto di quanto sta facendo la squadra, fa un punto sugli obiettivi della società. Tema molto delicato ed importante è anche il mercato. Ecco le sue parole.
Il Direttore Sportivo della Paganese, Cosimo D’Eboli, anche detto “Cocchino”, ha rilasciato un’intervista ai nostri microfoni. Il primo tema trattato sono gli obiettivi della società: “Tutti quando ripartono vogliono vincere. Noi dobbiamo fare mente locale perché siamo ripartiti dopo una retrocessione. Il presidente non voleva più saperne di fare calcio dopo 20 anni. Quindi siamo partiti un po’ in ritardo perché aspettavamo anche il fatidico ripescaggio. Questo non è avvenuto però abbiamo poi perso terreno per il campionato interregionale. Infatti noi siamo partiti il primo di Agosto. L’obiettivo è quello di fare un buon campionato, di buttare le basi. Con la società ci siamo detti di aspettare dicembre e vedere qual è la classifica.”
La squadra è tornata infatti in Serie D proprio quest’anno dopo molti anni passati in campionati inferiori. D’Eboli spiega quali sono le differenze: “Dopo 17 anni di seguito in Lega Pro non è facile tornare nei Dilettanti. Anche perché vuol dire avere un mercato diverso. È normale che partendo in ritardo non hai gli stessi tempi che hanno avuto le altre. C’era già chi aveva una buona base dall’anno prima, come Arzachena e Casertana. Noi invece ci siamo portati in ritiro 7-8 ragazzi del nostro settore giovanile. Anche perché i tempi ormai erano stretti per noi.“
Non è stato semplice tornare in un campionato di questo livello e la squadra forse non era ancora pronta al salto di qualità. Ecco cosa ne pensa il Ds: “La squadra non era pronta. Non avevamo nemmeno un giocatore dell’anno prima. Abbiamo preferito rifare tutto da capo per mettere da parte la delusione della retrocessione. Siamo partiti da un allenatore giovane, Domenico Giampà, che aveva fatto bene in una piccola realtà come il Sant’Agata. Da lì, si è iniziato a costruire la squadra. Giorno dopo giorno nel ritiro c’era chi saliva e chi scendeva. Non è una cosa semplice. Non avevamo molti riferimenti sui giocatori. La maggior parte si erano già accasati. Secondo me ogni Categoria ha i propri giocatori di appartenenza. Chi pensa di portare giocatori dalla B in C fanno fatica. Stessa cosa dalla C in D. Tranne qualcuno, perché ci sono delle eccezioni.“
L’intervista continua poi con un tasto molto delicato: il mercato. Manca davvero poco alla sessione invernale che inizierà il primo dicembre. Ecco come si sta preparando la Paganese: “Cerchiamo di capire se proseguire e rinforzare la rosa o se andare avanti così. Noi abbiamo già le idee ben precise. Visti questi primi tre mesi e mezzo di Campionato abbiamo già dei riferimenti su dove intervenire e come. Non perderemo terreno, come abbiamo fatto a luglio e agosto. Adesso è diverso, perché poi nel mentre conosci anche i calciatori di altre società. Cercheremo di fare gli interventi giusti. Pochi ma mirati. Cioè nei ruoli dove noi siamo carenti. Ma non perché non abbiamo giocatori di risonanza, ma solo perché il rendimento non è stato quello che ci aspettavamo come società.”
Infine il focus si sposta su una delle scelte più discusse dell’ultimo periodo. Il Ds esprime la sua opinione sulla nuova regola degli allenatori: “È la cosa giusta, secondo me. È stata fatta per aiutare le società perché un allenatore che viene esonerato, ad esempio ad ottobre, bisogna pagarlo fino a giugno. Così invece fino al 30 novembre loro hanno la facoltà dietro all’esonero di trovarsi un’altra collocazione. Così la società dove ha operato, facendo bene o male, si scrolla di dosso un contratto.“
A cura di Cleris Ferrera