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Palmese, senti Peluso: “I tifosi qui sono spettacolari, mi sento uno di loro”

Michele Peluso in azione - Crediti foto: Agostino e Danilo Gemito (Fotografi ufficiali della US Palmese)

Michele Peluso in azione - Crediti foto: Agostino e Danilo Gemito (Fotografi ufficiali della US Palmese)

La nostra intervista all’esterno e capitano della Palmese, Michele Peluso

Parti dal tuo luogo natio per realizzare un sogno. Fai tanti giri immensi, incassi batoste e per questo decidi di tornare dove tutto è cominciato, o quasi. Lo sa bene Michele Peluso che, dopo aver iniziato a dare i primi calci ad un pallone all’ASD Future Boys, scuola calcio di Cimitile, ha iniziato un giro lunghissimo che lo ha portato in grandi piazze come Benevento, Avellino e Juve Stabia e che, da ormai due anni, si è fermato a Palma Campania, cittadina in provincia di Napoli a 10 minuti da Cimitile dove tutto è iniziato.

Il classe 2001 a tal proposito ci racconta: “Ho iniziato il mio percorso nelle giovanili di Avellino e Benevento, appena lo terminai andai al Savoia ma c’era un allenatore che non mi vedeva e quindi non feci nemmeno una partita, andai a Portici ma lì, a causa del COVID, feci solo una presenza.

Un percorso in salita che lo obbligò a scendere di categoria: “Andai ad Afragola, ma anche lì non giocavo abbastanza. Dovetti quindi scendere di categoria. Firmai in Eccellenza con la Mariglianese, i primi 6 mesi cambiò tutto: giocai tutte le partite e vinsi il campionato. Venni riconfermato ed ebbi così l’opportunità di giocare in D da titolare.”

Dopo l’exploit al Marigliano arriva la chiamata dalla Serie C: “Appena tornai in Serie D, riuscii a fare una grande prima parte di campionato e a realizzare il primo gol fra i grandi. Il gol lo feci ad Altamura, nello stesso stadio in cui lo ha fatto, nella stagione corrente, mio fratello Luciano. Giocai così bene che mi prese la Juve Stabia, all’epoca in Serie C. Rimasi lì un anno e mezzo e poi arrivò l’offerta della Palmese.

I primi mesi a Palma e l’arrivo di Grimaldi e del DS Dionisio

L’inizio con il club rossonero non fu però rosa e fiori: Iniziammo malissimo quella stagione. A Dicembre eravamo ultimi con soli 13 punti, poi arrivarono mister Grimaldi e Dionisio e tutto è cambiato. Loro portarono tanti innesti e cambiarono metà della rosa. Grazie a loro riuscimmo a salvarci direttamente senza passare per i play out.”

Un percorso positivo confermato poi anche nella stagione odierna: “Quest’annata, a differenza della scorsa, è partita benissimo. Eravamo partiti per salvarci e dopo poche giornate eravamo fra le prime della classe. Purtroppo però non siamo riusciti a mantenere quel posizionamento ma nonostante tutto sono contento della mia stagione visto che sono arrivato a quota quattro reti.”

Michele Peluso - Crediti foto: Agostino e Danilo Gemito (Fotografi ufficiali della US Palmese)
Michele Peluso – Crediti foto: Agostino e Danilo Gemito (Fotografi ufficiali della US Palmese)

Il rapporto con i tifosi e la fascia da capitano

Insieme alle prestazioni, è arrivato anche l’affetto dei tifosi rossoneri: “Giocare a Palma Campania, per me che sono di Cimitile, è come giocare a casa. I tifosi qui sono spettacolari, dopo due anni posso dire con certezza di sentirmi uno di loro. Lotto e sudo questa maglia con vero piacere. Quando scendo in campo poi, faccio il possibile per non deluderli.

Un legame forte che si è acuito con la fascia da capitano: “È stato un onore immenso indossare la fascia da capitano della Palmese. Mi sento un palmese vero. Qui, come ho già detto, mi sento a casa.”

Michele Peluso - Crediti foto: Agostino e Danilo Gemito (Fotografi ufficiali della US Palmese)
Michele Peluso – Crediti foto: Agostino e Danilo Gemito (Fotografi ufficiali della US Palmese)

Il fratello

Un pensiero va anche a suo fratello Luciano, ora in forza al Giugliano (formazione del girone C di Serie C): “Essendo il fratello maggiore, a lui posso solo augurare il meglio. Gli auguro di imparare dai miei errori e di fare una carriera migliore della mia.”

Una carriera che, grazie ai consigli di un calciatore esperto come Michele, potrà sicuramente spiccare il volo e chissà raggiungere anche i lidi della Serie A.