Otto giornate alla fine del campionato, +8 sul Giulianova e una promozione che è sempre più vicina. Il DS Paolo D’Ercole racconta il suo Teramo e la voglia di ritornare grandi. “Quando sono arrivato ho detto che mi sarebbe piaciuto ripercorrere il percorso che ha fatto il Carpi, ossia dai dilettanti fino alla massima serie“. Esordisce così di fronte ai nostri microfoni, con un obiettivo che fa sognare la piazza.
Come sarà lui stesso a ribadire, in squadra ci sono tantissimi elementi nati proprio a Teramo. Un po’ come l’Athletic Bilbao, club dalla grande tradizione che da sempre ha affidato i suoi successi a calciatori di origine basca.
Paolo D’Ercole sull’andamento del Teramo: “La stagione è più che positiva. Il campionato è ancora lungo, abbiamo un buon margine sul Giulianova che è una squadra molto forte. Vogliamo goderci fino alla fine anche la Coppa Italia e onorare lo stemma che portiamo sul petto anche per gli sforzi che sta facendo la società che si è ricostruita, quest’anno, nuovamente da zero con l’obiettivo di riportare la città dove merita. Credo fortemente in questa squadra. C’erano i presupposti, è una grande piazza, abbiamo creato una squadra con numerosi componenti che sono di Teramo valorizzando anche il territorio“.
D’Egidio, Ribeiro Dos Santos, Toure e tanti altri. Se il Teramo viaggia spedito verso la Serie D è merito anche di un mercato produttivo: “I ragazzi hanno accettato Teramo rinunciando altre offerte importanti. La trattativa per portare Toure è stata quella più lunga. L’abbiamo portata avanti in silenzio da fine campionato scorso e siamo andati forti di lui perché è un ragazzo su cui credo tanto. D’Egidio ha fatto una scelta di cuore scendendo dalla Lega Pro per venire in Promozione, non una cosa da tutti”.
Il Teramo non si pone limiti, e nella testa di D’Ercole c’è l’idea di emulare il percorso fatto dal Carpi: “Professionismo? Mi piacerebbe ripercorrere il percorso che ha fatto il Carpi, ossia dai dilettanti fino alla massima serie. Sognare non costa nulla. L’obiettivo è lavorare bene senza fare il passo più lungo della gamba costruendo una società forte e un buon settore giovanile. Lo step principale, adesso, è vincere il campionato”.
Marco Pomante alla guida del Teramo ha già centrato la promozione lo scorso anno e adesso si sta ripetendo anche in Eccellenza, con i biancorossi stabilmente in vetta: “L’ho avuto da calciatore quando ero direttore a Notaresco. Poi l’ho visto allenare a Pineto dove lo affrontai nella finale play-off perdendo. Avevo già intravisto in lui grandi potenzialità.
L’anno scorso, quando fui chiamato a Teramo, si pensava a un ripescaggio in Serie D, ma ho voluto puntare sempre su di lui perché credo nel suo lavoro. Ha tante idee, propone calcio, e sa valorizzare al meglio quello che ha a disposizione. La nostra è una squadra molto giovane fatta eccezione per qualche veterano. Merito a lui e alla società per aver creduto nel proseguo di questo progetto“.