Giunge da poco la notizia della morte di Papa Benedetto XVI, ormai malato da tempo. Si è sempre contraddistinto dagli altri e oggi vogliamo ricordare quel 9 gennaio 2008 quando accolse i calciatori e i dirigenti della Serie D.
È morto Papa Benedetto XVI. Da tempo malato, ci lascia a 95 anni. Tra le tante cose che amava, oltre la teologia, c’era anche il calcio. Grande tifoso del Bayern Monaco, di cui poi è diventato anche socio onorario. Spesso usava il calcio come metafora di vita, in segno di riflessione.
Anche il 9 gennaio 2008, quando accolse i dirigenti e i calciatori della Serie D volle spendere due parole a tal proposito: “Possa il gioco del calcio essere sempre più veicolo di educazione ai valori dell’onestà, della solidarietà e della fraternità, specialmente tra le nuove generazioni“. Questa fu la riflessione, successiva al discorso sulla vita e sulla figura di Sant’Agostino, su un mondo che tanto amava e che sperava potesse portare qualche nota positiva nella quotidianità.
Proprio quel lontano gennaio di tredici anni fa, orami quasi quattordici, nel corso dell’udienza del mercoledì Papa Benedetto XVI ricevette calciatori e dirigenti della Serie D nella Sala Paolo. Era anche presente il presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio, Giancarlo Abate, insieme agli oltre 200 delegati di tutte le società della serie.
Quel giorno il papa ricevette in dono una maglia blu con il suo nome, come segno di ringraziamento. Tutti i rappresentanti delle varie squadre però donarono anche a Benedetto XVI una consistente somma di denaro utilizzata per i bambini bisognosi in Bangladesh. I valori di solidarietà, onestà e fraternità hanno dunque caratterizzato quella giornata, ma si spera possano essere posti sempre alla base di tutto.