Catania, a porte chiuse la sfida di Paternò
Brutta beffa per il Catania di Pelligra. É notizia delle ultime ore la squalifica del campo del Paternò, con conseguente gara a porte chiuse per la prossima avversaria dei rossazzurri. Il motivo? Il comportamento dei tifosi della squadra di Pagana durante la partita contro il Licata. I due club siciliani dovranno fare a meno del proprio stadio oltre che a pagare rispettivamente un’ammenda di EURO 3.500 e 2.000. Un duro colpo per la tifoseria del Catania che aveva comprato più di 1500 biglietti per la trasferta.
Per il Paternò, dunque, non ci sarà la possibilità di ospitare la squadra di Ferraro al “Falcone-Borsellino” . Da capire quale sarà l’impianto sportivo che ospiterà questa sfida in programma il 23 ottobre alle 15.
La nota del Giudice Sportivo nei confronti del Paternò, prossimo avversario del Catania
Come si legge nella nota del Giudice Sportivo, il Paternò dovrà fare a meno del proprio impianto sportivo: “Squalifica del campo di gioco per una gara effettiva con decorrenza immediata – campo neutro – porte chiuse ed ammenda di EURO 3.500,00, più una ulteriore gara a porte chiuse sul proprio campo.
Per avere propri sostenitori nel corso del primo tempo lanciato una bottiglia di acqua piena da un litro e mezzo che colpiva in pieno volto un calciatore avversario che rimaneva a terra per circa un minuto rendendo necessario l’intervento dei sanitari. I medesimi sostenitori, nel corso del secondo tempo, lanciavano un petardo nel proprio settore che rendeva necessario l’intervento della Forza Pubblica.
Per la intera durata della gara, inoltre, intonavano cori gravemente offensivi e intimidatori all’indirizzo della società avversaria e della Terna Arbitrale. Al termine della gara, molte persone non identificate né autorizzate, ma chiaramente riconducibili alla società, indebitamente presenti nel recinto di gioco, seguivano l’Arbitro e rivolgevano espressioni offensive al suo indirizzo e all’indirizzo degli Organi Federali.
Solo l’intervento delle Forze dell’Ordine consentiva l’allontanamento di detti soggetti e il conseguente rientro negli spogliatoi della Terna Arbitrale.
Sanzione così determinata anche in considerazione della idoneità del lancio della bottiglia ed arrecare gravissime conseguenze alla incolumità dei calciatori”.
Provvedimento anche per il Licata
Anche per il Licata arrivano provvedimenti da parte del Giudice Sportivo: “Euro 2.000,00 ed una gara a porte chiuse.
Per avere propri sostenitori in campo avverso lanciato due petardi, uno prima dell’inizio della gara e uno nel corso dell’intervallo, nelle vicinanze dello spogliatoio della squadra avversaria uno dei quali, a causa della detonazione, causava stordimento ad un calciatore della società ospitante che si trovava all’interno del proprio spogliatoio rendendo necessario l’intervento dei sanitari e delle Forze dell’Ordine causando ritardo all’inizio del secondo tempo.
Per avere i medesimi sostenitori, per la intera durata della gara, intonato cori gravemente offensivi e minacciosi nei confronti dei componenti la società avversaria. Sanzione così determinata anche in considerazione della diffida e della recidiva specifica per i fatti di cui al CU 32″.