Felipe su Pelé: “Un onore incontrarlo. Sarà sempre nei nostri cuori”
Il mondo del calcio saluta un’altra leggenda, Pelé. A 82 anni, “O Rei” si è arreso dopo una lotta contro un tumore al colon per il quale era stato operato lo scorso anno, il 6 settembre 2021. Pelé nelle ultime ore era stato ricoverato in ospedale: il suo corpo non rispondeva più alla chemioterapia ed era stato sottoposto a cure palliative.
Numerose le reazione dal mondo del calcio, in primis dai tanti brasiliani sparsi per il mondo. Tra questi c’è anche Felipe, ex difensore di Udinese, Parma ed Inter che attraverso i nostri microfoni ha voluto ricordare la figura del fuoriclasse brasiliano.
Felipe su Pelé, l’idolo di sempre del popolo brasiliano
Pelé è stato e sarà per sempre un modello d’ispirazione per i calciatori brasiliani, anche per un difensore come Felipe che tra le altre cose ha anche avuto modo di conoscerlo: “Dispiace tanto per la sua scomparsa, non stava benissimo in questi giorni e un po’ ce lo aspettavamo, ma non così presto. E’ una grossa perdita. Io ho avuto modo di conoscerlo quando avevo 14 anni. Ero col Santos, eravamo andati a fare una partita e prima di un torneo in Venezuela lui era presente. Ci ha salutati uno per uno. E’ stata una grandissima emozione.
Hai 14 anni e ti ritrovi l’idolo per l’eccellenza del calcio brasiliano, lo sportivo più amato di tutti i tempi. Lui, al di là della forza messa sul campo, ha vissuto in quel periodo dove il Brasile aveva bisogno di festa. Pelé è riuscito con l’allegria del calcio che trasmetteva a rendere un popolo contento, felice e spensierato. Questa è la sua immagine che porteremo sempre con noi. E’ stato un grande, sarà sempre nei nostri cuori”.
Cos’ha rappresentato Pelé per il popolo brasiliano?
Argentina uguale Maradona, o anche Messi. Italia? Baggio, Totti, Del Piero. Brasile? Ronaldo, Ronaldinho, Neymar. Tutti fuoriclasse senza ombra di dubbio, ma se uno straniero arriva in terra verdeoro la parola d’ordine è sicuramente Pelé. “O Rei”, come spiegato anche da Felipe, ha vissuto in quel periodo dove il popolo brasiliano aveva assoluto bisogno di fare festa visti i tanti problemi che stava affrontando. L’allegria, la gioia, la tecnica meravigliosa che lo ha sempre contraddistinto, ma soprattutto il senso di appartenenza verso maglia e nazione.
Lo stile di gioco di Pelé, la famosa “Ginga“, un calcio tipico della Seleçao ma che fino all’esplosione di Pelé era visto come un qualcosa di inferiore. Questo movimento calcistico lo ammiriamo nei Mondiali svedesi del 1958 dove Pelé e compagni rispolverano colpo di testa, palleggio, dribbling, pressing e conclusioni che spesso e volentieri hanno fatto male ai portieri avversari.
A cura di Gerardo Guariglia