Marquez: “Voglio riportare il Piacenza tra i professionisti: darò la vita per questa maglia”

Piacenza, le parole di Marquez e Rossini dopo il match contro il BrusaportoFinalmente il Piacenza sembra aver trovato continuità. La squadra di Rossini, infatti, ha battuto 6-1 il Brusaporto, centrando la terza vittoria consecutiva. É stata una partita speciale soprattutto per Facundo Marquez, che ha trovato il primo gol con la maglia biancorossa. Al termine della partita, proprio Marquez è stato intervistato in conferenza stampa, insieme all’allenatore Stefano Rossini.

La presentazione di Marquez al Piacenza

Marquez: “Voglio riportare il Piacenza tra i professionisti”

Alla seconda presenza con i piacentini, l’attaccante argentino è riuscito a timbrare il cartellino, segnando la rete del momentaneo 1-0. Anche se in verità aveva già trovato la via del gol nella scorsa giornata. “La settimana scorsa – ammette Marquez del Piacenza – mi era rimasta un po’ indigesta la rete annullata, anche perché avevo esultando tirando fuori la mitraglia. Sono felice per oggi e per la fiducia che mi ha dato il Piacenza: qui ho trovato una famiglia. Avevo già avuto un contatto con la società in estate, ma non eravamo riusciti a chiudere. Io credo molto nel destino, ho fatto mesi non molto belli a Pistoia: quando i biancorossi mi hanno contattato non ho avuto dubbi e ho accettato”. 

“Portare questa maglia è una grande responsabilità – aggiunge – ma a me piacciono le sfide. Ho tanta voglia di fare bene in questa piazza. L’obiettivo per cui sono stato chiamato è chiaro: riportare il Piacenza nei professionisti. Adesso, però, lavoriamo senza guardare la classifica”.

Piacenza, Marquez: “Darò la vita per questa maglia. Dedico questo gol alla mia ragazza e alla mia famiglia”

Marquez si è subito integrato anche con i suoi compagni di squadra. “Giocare con questi giocatori – ha detto – è bellissimo. D’Agostino è fantastico, uno che ti mette sempre in porta è bellissimo averlo, ma anche tutti gli altri li ho trovati forti e soprattutto affamati. Mi è tornato il sorriso a Piacenza e questa è una cosa molto importante per me. Chi mi conosce lo sa che ho bisogno di serenità. Mi piace di più fare i fatti che le parole, però posso dire che darò la vita per questa maglia. Io e Recino insieme? Non sono io che devo rispondere, l’importante è che ci sia una concorrenza sana e che ognuno guardi a un obiettivo di gruppo e non personale”. 

C’è spazio anche per una dedica. “Dedico il gol – ha concluso Marquez – alla mia ragazza, che mi ha supportato in questi mesi non facili. Mi ha seguito da Pistoia. Poi la mia famiglia in Argentina mi sostiene sempre, guardandomi dalla Tv dall’altra parte del mondo. Siamo sfegatati per il Boca e adesso per il Piacenza”. 

Piacenza, Rossini: “Questo risultato ci deve dare fiducia: dobbiamo essere consapevoli di essere forti”

In conferenza stampa ha parlato anche l’allenatore del Piacenza, Stefano Rossini. “Domenica perfetta? –ha detto – Non c’è mai niente di perfetto, dobbiamo migliorare sempre. Chi si accontenta sbaglia sempre, la squadra forte invece vuole sempre migliorare. Abbiamo fatto una grande gara soprattutto in fase di non possesso in tutti e due i tempi. Mi è dispiaciuto un po’ per il gol subito, ma siamo stati anche fortunati sul palo e su una occasione dei nostri avversari al primo minuto. In fase di possesso, invece, non mi è piaciuto tanto il primo tempo, perché siamo stati timorosi. Poi nella ripresa abbiamo fatto bene anche in quella fase. Dobbiamo essere più continui, poi chiaramente ci sono le giornate, i momenti della partita, gli avversari. Il Brusaporto è una squadra che propone calcio e ci ha messo in difficoltà, a dispetto del risultato finale”. 

Un allenatore – prosegue Rossini – cerca sempre di dare i suoi concetti e le sue idee, deve essere bravo a entrare nella testa dei giocatori e trasferire loro le sue idee. Non ho mai pensato a cosa sarebbe potuto succedere. Io ho accettato questa sfida e mi ci sono buttato a capofitto, dando tutto quello che ho. Questo risultato ci deve dare autostima e fiducia per diventare una squadra con la consapevolezza di essere forte. Tu punti sempre a vincere e a giocare bene, ma non sempre succede. La squadra forte è quella che anche nelle difficoltà si vede che è una squadra forte e lo vedi dall’atteggiamento, dalle sensazioni che ti dà in campo”.

“I tifosi sono il nostro dodicesimo uomo: questa tifoseria in Serie D non ce l’ha nessuno”

Il Piacenza punta a divertire i propri tifosi. “La squadra – ha dichiarato l’allenatore – deve trascinare la gente. Questa piazza vuole che tu scenda in campo dando tutto quello che hai. Se fai così, la gente ti aiuta e in Serie D questa tifoseria non ce l’ha nessuno. Dobbiamo essere bravi ad avere la tifoseria dalla nostra parte, perché è il nostro dodicesimo uomo. Anche per questo le squadre che vengono qua fanno la partita della vita”.

Rossini ha anche analizzato le prestazioni di Gerbaudo e Bassanini. “Non ho insegnato io l’inserimento a Gerbaudo – ha dichiarato l’allenatore del Piacenza -, ce l’ha di suo ed è una caratteristica su cui lavoriamo. Poi dobbiamo migliorare nel trovare meglio la profondità anche quando di profondità ce n’è poca. Bassanini, invece, è stato bravo, perché catapultato in questa realtà all’improvviso. Oggi il gol che ha fatto poteva farlo prima, perché l’ha stoppata male. In tutte le categorie il calciatore non viene giudicato solo perché è più o meno bravo coi piedi. Lui è un ragazzo con mentalità che può anche sbagliare: oggi non ha fatto un grandissimo primo tempo, ma poi non sbaglia la prestazione, perché resta sempre concentrato”. 

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