La promozione sfiorata prima di una crisi senza fine: il 2024 del Piacenza
È stato un 2024 a doppia velocità quello del Piacenza, anche se con un unico obiettivo, quello del ritorno in Serie C. Traguardo solo sfiorato nella prima metà di anno solare, col secondo posto nel girone B dietro al Caldiero Terme, al termine di una corsa rimasta aperta fino all’ultima giornata.
Obiettivo già irraggiungibile al termine del girone d’andata di questa stagione, in cui più di qualcosa è andato storto. I biancorossi si sono ritrovati in zona playout a lottare per salvarsi, col primo posto del Forlì che dista già 21 punti e a cui non si guarda più già da tempo.
Un calo drastico confermato anche dai numeri. Nella prima parte del 2024, in campionato la squadra di Rossini ha raccolto 12 vittorie in 19 partite, con 4 pareggi e 3 sole sconfitte. Rendimento ben diverso da quello registrato da settembre in avanti, con soli 4 successi in 17 gare, a fronte di 6 pareggi e 7 sconfitte.
Troppo poco per puntare a un obiettivo che è già stato rimandato alla prossima stagione. Nel 2025 il Piacenza dovrà uscire da questa profonda crisi di risultati, iniziando a porre le basi per un futuro che dovrà essere necessariamente diverso.
L’impresa sfiorata dal Piacenza di Rossini
Eppure, l’anno del Piacenza era iniziato in tutt’altro modo rispetto a come si è concluso. I biancorossi nel girone di ritorno della scorsa stagione hanno avuto un rendimento tale da chiudere al secondo posto a soli 3 punti dal Caldiero Terme. Un’impresa sfiorata e svanita solo all’ultima giornata, nonostante il 2023 si fosse chiuso a -7 dal primo posto. Un cambio di passo portato dall’arrivo di Stefano Rossini in panchina in seguito all’esonero di Maccarone. L’allenatore è riuscito a riportare gioco e risultati e, di conseguenza, anche una fiducia che la squadra sembrava aver smarrito.
Un rendimento molto buono ma non ottimo, perché non sufficiente per centrare la promozione. Il Piacenza è mancato nei momenti decisivi della stagione, in primis lo scontro diretto di fine marzo perso col Caldiero Terme che poteva quasi chiudere il campionato. Poi il pareggio arrivato due giornate dopo in casa con la Clivense, che è costato il primo posto, proprio in favore del Caldiero poi mai più ripreso. Nella nuova stagione si partiva con lo stesso obiettivo, cercando un ulteriore salto di qualità. Le cose sono andate molto diversamente.
La crisi e i tre allenatori in un giorno
La nuova stagione partiva nel segno della continuità, con la conferma di Rossini in panchina. Insieme a lui quelle dei senatori Silva, Corradi, Recino e Somma, e di altri giocatori che avevano ben performato, come Iob, Andreoli, Bachini e Napoletano. Non sono mancate partenze pesanti, su tutte quelle di Bassanini e D’Agostino, alle quali si è pensato di sopperire con arrivi di calibro, come quelli di Iocolano, Sartore e Mauri. La realtà è stata ben diversa e ha portato all’esonero di Rossini dopo 5 giornate, in cui erano arrivate solo 2 vittorie. Il cambio in panchina non ha portato miglioramenti e, anzi, dalla sesta alla diciassettesima giornata sono stati solo altri due i successi. Nonostante l’esordio con vittoria per 4-0 sul Prato, è durata solo poco più di un mese la parentesi con Carmine Parlato alla guida della squadra.
Il giorno più nero della crisi è stato martedì 19 novembre, giorno in cui sono cambiati tre allenatori nel giro di poche ore. Prima è arrivato l’esonero di Parlato, sostituito da Simone Bentivoglio, per il quale, dopo aver diretto il primo allenamento, è arrivata un’immediata risoluzione consensuale, in seguito a una durissima protesta dei tifosi. Così è stato richiamato Rossini, che a piccoli passi ha provato a rimettere il la squadra in carreggiata. Il primo di sette nuovi acquisti nel mercato di dicembre è stato il ritorno di Stefano D’Agostino, che è tornato a fare coppia davanti con Recino. Nonostante alcuni segnali confortanti nel mese di dicembre, il 2024 del Piacenza si è chiuso al 13° posto nel girone D, in zona playout e a -21 dal primo posto. La promozione sfiorata sembra un lontano ricordo ma rimane l’obiettivo dei biancorossi per la prossima stagione. Per la prima parte del 2025 la parola d’ordine sarà “ricostruzione“. Il Piacenza deve uscire da questa tempesta se vuole tornare grande.