Quarta puntata per SerieD Talk, il programma ideato dalla redazione di SerieD24.com. Dopo aver ospitato nelle prime puntate personaggi di spicco come il presidente del Chieri Stefano Sorrentino, il direttore sportivo del Casarano Francesco Montervino e l’allenatore del Sorrento Vincenzo Maiuri, questo pomeriggio è stato il turno di Pietro Fusco. Il direttore sportivo della Cavese ha parlato del magico momento della compagine biancoblu, capolista solitaria del girone H di Serie D.
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Sul girone H
“Non solo Puglia, anche in Campania ci sono roster importanti, come l’Afragolese, il Gladiator che è una delle migliori squadre che ha giocato contro di noi. Tante squadre che giocano bene e sono allestite da direttori sportivi che sanno fare il loro lavoro. Questo è un girone che ti fa sentire vivo. Gratificante andare in stadi con 5-6mila persone allo stadio.”
Sui playoff
“Per rendere credibile il campionato vanno modificati. Al di là della meritocrazia, dove ci sono imposizioni, decade il valore dello sport. Tipo l’obbligo di fare giocare gli under. Secondo me dovrebbero esserci persone preposte a studiare bene la situazione migliore per più squadre. Una sola squadra che vince è infatti troppo riduttivo”.
Sugli obiettivi a lungo termine
“Vedremo strada facendo. L’obiettivo è quello di tornare tra i professionisti il prima possibile. Il campionato è ancora lungo. Ci dobbiamo rendere conto di dove siamo, restiamo con i piedi per terra e pensiamo giornata dopo giornata”
Sull’allenatore Troise
“Scelta mia. Emanuele è abituato a lavorare con i giovani. Ha tutti i requisiti e l’esperienza tale per gestire il nostro gruppo. La gestione delle risorse umane è fondamentale. Il profilo di Troise era tra i più stimati nell’ambiente giovanile italiano. Può gestire sia giovani che over. Ma questo non è un campionato meritocratico”.
Sul mercato
“Dobbiamo essere attenti a ciò che ci gira intorno. Gioca tanto la situazione di Munoz, calciatore che noi abbiamo preso come jolly, ma in una situazione tattica ben definita, se riproposto nella fase offensiva, interverremo nel reparto arretrato”.
Il passato allo Spezia
“Ho avuto tante soddisfazioni da calciatore, portando lo Spezia in Serie B dopo 50 anni. Abbiamo scritto pagine indelebili. Il derby con il Genoa vinto 2-0 in casa è storico. Da dirigente, il settore giovanile è un mio personale fiore all’occhiello. Tanti giocatori si sono poi affacciati a livello professionistico”.
Sul Catania
“Da Grella a Ciccio Lodi, sono tutti ragazzi che ho cresciuto. hanno tutti i requisiti per arrivare in fondo. Aldilà di qualche battuta d’arresto, auguro una pronta risalita al club”.
Sul girone H
“In qualsiasi girone per vincere devi battere qualcuno. Non me ne voglia il girone I, ma il girone H è un girone in cui la domenica ti senti vivo. Giochi in campo con 5/6.000 persone a domenica, ti gratifica e ti rende fiero del lavoro che fai”.
Sul Fasano
“Attenti a snobbare il Fasano. È una squadra importante, che qui da noi ha rischiato di vincere la partita. Sinceramente, chi dice che il Fasano è una squadra che prima o poi molla, non ha ragione. È una squadra forte e per me bisogna stare attenti a loro”.