Cavese, Piovaccari: “Siamo la squadra da battere”
Federico Piovaccari vuole continuare a fare gol. Sognare, trascinare, stupire: questo l’imperativo dell’attaccante giramondo. Protagonista con diverse maglie in svariati continenti, l’attaccante è ripartito dalla Cavese. Prima esperienza in Serie D per il calciatore, cresciuto nelle giovanili dell’Inter e reduce dall’ultima stagione tra le fila del Giugliano.
La rinnovata Cavese del nuovo allenatore Cinelli ha collezionato sei punti in tre gare. L’ultimo successo con il Sassari Latte Dolce proietta i campani a un punto dalla vetta. Ai microfoni di “Musica e Pallone”, programma in onda su RCS75, Piovaccari ha raccontato i primi mesi della nuova avventura in Campania: “Siamo abbastanza soddisfatti del nostro avvio – afferma l’attaccante –. Ci è mancato qualcosa nella trasferta di Cassino, dove però non meritavamo di perdere. Non possiamo nasconderci: l’obiettivo è quello di vincere il campionato. Siamo sulla buona strada”.
Cavese, Piovaccari: “Siamo la squadra da battere”
Cavese-Piovaccari, un binomio che la piazza si aspetta vincente. Su come è nata la trattativa che lo ha portato a in Campania, l’attaccante racconta: “Non è stata una scelta difficile. Sono arrivato in una piazza esigente e importante. Come ho già detto, se sono sceso in Serie D è perchè voglio essere protagonista in blufoncé e accompagnare la squadra nuovamente tra i professionisti. Dobbiamo riportare la Cavese e i suoi tifosi dove meritano. Girone G? Noi dobbiamo essere la squadra da battere, pensare solo a noi stessi. Si parla di un campionato comunque importante, dove tutti vogliono dare il 200% contro di noi”.
L’obiettivo stagionale e il ricordo più bello
Piovaccari porta in dote ai biancoblu esperienza e gol pesanti. Una carriera intensa, che lo ha portato a vivere anche stagioni in continenti lontani. Nel curriculum dell’attaccante anche esperienze in Australia e Asia, oltre all’annata vissuta da protagonista in Champions League con la maglia della Steaua Bucarest. Sugli obiettivi personali e il ricordo più bello, Federico aggiunge: “Da buon attaccante, voglio fare tanti gol. Ma non mi sono prefissato obiettivi personali. L’importante è vincere il campionato, personalmente punto alla doppia cifra. Il ricordo più bello? Per importanza e bellezza, il gol che ha portato la Steaua Bucarest in Champions League nel playoff del 2013. L’anno prima ero al Grosseto in Serie B, mi sono ritrovato a giocare contro il Chelsea e il Basilea di Salah. Ascoltare l’inno Champions da protagonista è un ricordo da brividi”.