Il futuro del Pordenone è ancora tutto da decifrare. Una vera e propria corsa contro il tempo, quella che sta effettuando la società per riuscire a concludere l’iter per l’iscrizione al prossimo campionato di Serie D. Dopo la mancata iscrizione per i ben noti problemi che hanno condizionato la società neroverde, ora è tempo di ripartire.
A fare chiarezza sul futuro del Pordenone è intervenuta l’ex direttore generale Lucia Buna. Nelle parole rilasciate questa mattina al “Gazzettino”, traspare tutto l’impegno e la dedizione della dirigenza per salvare il club: “Sto dando il meglio di me stessa per aiutare Mauro Lovisa e soci a risolvere l’attuale, delicata situazione – ha dichiarato Lucia Buna -. Siamo a buon punto, perché al momento uno solo fra gli ex tesserati aventi diritto (85, ndr) non ha ancora accettato il concordato che è stato proposto a tutti, ma contiamo di convincerlo nelle prossime ore”.
La volontà di riuscire a conservare almeno la Serie D rappresenta il movente che ha sin qui accompagnato il presidente Lovisa. Concreta, in caso di iscrizione, la conferma di buona parte dell’organigramma dirigenziale. Sul suo ruolo, Lucia Buna ha aggiunto: “Io ancora direttore generale? In verità al momento il mio compito è semplicemente quello di volontaria. Sarà possibile ufficializzare nuovamente il ruolo soltanto quando avrà avuto esito positivo il grande lavoro che stanno svolgendo gli avvocati che supportano la società e il Pordenone potrà auspicabilmente iscriversi al campionato di Lega D“.
Sarà Serie D o Eccellenza per il Pordenone? Nonostante sia già scaduto il termine per presentare la domanda d’iscrizione al prossimo campionato di Serie D, secondo le parole del presidente Mauro Lovisa – rilasciate una settimana fa a “Il Gazzettino” – i neroverdi hanno ancora speranze. Il motivo? Il club è in procedura straordinaria e avrebbe una settimana in più di tempo per mettere le cose in ordine: “Noi siamo in procedura straordinaria e avremo ancora tempo per chiedere di partecipare alla Quarta serie. Ci riusciremo? Io credo proprio di sì“.