L’intervista esclusiva a Gian Paolo Zanotel, presidente del Nuovo Pordenone
La sfida in Coppa Italia contro l’Inter persa ai rigori, la promozione in Serie B e il sogno Serie A sfumato ai playoff. Poi l’incubo fallimento nella passata stagione, un anno senza calcio e adesso una nuova era. Il Pordenone riparte. Lo fa grazie a Gian Paolo Zanotel – nuovo presidente – e altri sei pordenonesi.
Un progetto ambizioso, che comincia dalla promozione con l’obiettivo professionismo. “Siamo sette appassionati e imprenditori della zona. Tutti abbiamo a cuore il calcio, in particolare quello cittadino”, esordisce Zanotel in esclusiva ai nostri microfoni.
“L’anno scorso, con il fallimento, c’è stata un’annata di assenza di calcio in città e si è sentita. Quando il calcio c’è nessuno se ne accorge, quando manca invece si sente. L’idea è nata alcuni mesi fa. Abbiamo voluto coinvolgere l’amministrazione cittadina con un progetto che come perno ha la ricostituzione del settore giovanile, fiore all’occhiello degli anni passati”.
“Era un peccato buttare alle ortiche quanto di buono era stato fatto. La città ha anche strutture importanti. Averle e non sfruttarle era proprio un peccato”. Tra entusiasmo iniziale, prospettive future e ambizioni, Gian Paolo Zanotel si è raccontato a seried24.com, spiegando nel dettaglio il nuovo progetto Pordenone.
Ripartire non è mai semplice. Soprattutto quando lo si fa portando nome e colori sociali di un club che fino a due stagioni fa giocava in Serie C e ha anche raggiunto un quarto posto in Serie B. “Si riparte con voglia di far bene. Abbiamo cercato di riportare in città figure che negli anni hanno mostrato attaccamento alla maglia e ai colori, come l’allenatore Fabio Campaner, che vent’anni fa era un giocatore di Serie D e quando il Pordenone ripartì dalla Promozione, sposò subito il progetto scendendo di categoria. Lui è un allenatore vincente, perché da calciatore ha vinto tanto e da allenatore è ancora giovane, ma attento e organizzato. Di quelli appartenenti alla nuova generazione, che non lascia nulla al caso”.
Un progetto nato ovviamente non per rimanere in categorie come la Promozione o l’Eccellenza, ma ambizioso a lungo termine. “Dove vogliamo arrivare? Dipende da come risponderà la città, non solo il pubblico, ma tutto il tessuto socio-economico. Ma un progetto così non lo si crea per rimanere in Promozione, Eccellenza e sicuramente nemmeno in Serie D, che starebbe stretta. L’obiettivo è dunque ambizioso sulla carta, Pordenone merita il professionismo. Forse non la B, ma la C sì. Quindi è un obiettivo. Poi vediamo anno dopo anno, ma l’obiettivo è quello, ma con una società sana e senza gli errori commessi negli ultimi vent’anni”.
Un progetto nato mesi fa, grazie alla passione e all’amore di sette imprenditori di Pordenone per la propria città e per il calcio. Poi la proposta all’amministrazione comunale. “L’amministrazione è stata molto solerte nell’appoggiare il progetto e così ha preso forma questa idea – dichiara Zanotel -. Quando si riparte c’è sempre il dubbio della categoria e per una società che ha fatto la B, ripartire dalla Terza Categoria sarebbe stato un problema. Abbiamo coinvolto la federazione e hanno accolto la richiesta di cominciare dalla Promozione. Ci sono tanti ragazzi che giocano in varie società importanti, ma hanno avuto il loro battesimo al Pordenone. La Serie B e la Serie C hanno contribuito a dare un’immagine alla città che prima non c’era. Mettendo tutto insieme, guardando l’aspetto sportivo, ripartire dalla Promozione era in qualche modo anche un fatto logico”.
Sembra quasi un remake di ventuno anni fa: fallimento, ripartenza dalla Promozione e… Zanotel! “Vent’anni fa si era ripresentata la stessa situazione: società in disgrazia, si riparte dalla Promozione e chi c’è? Sempre io! Ai tempi ero stato coinvolto come adesso. Corsi e ricorsi della storia. Non mi aspettavo una risposta così dalla città, mi fa piacere. Vuol dire che c’è fame di calcio. Insomma, Pordenone ha fatto C2, C, B, la partita in Coppa Italia con l’Inter… ripartire era quasi un atto dovuto”.
Un progetto che ha ridato linfa ed entusiasmo a una città che lo aveva perso con il fallimento e con l’assenza di calcio dell’ultimo anno. Un segnale che dà sempre più voglia e convinzione alla nuova proprietà di ripartire. “È stato un bel segnale, un bel risveglio, non mi aspettavo tutti questi apprezzamenti. Qualcuno ci ha detto ‘siete coraggiosi’, ma non ho capito bene se fosse un complimento… (ride, ndr). Sono sempre stato convinto che il calcio voglia dire tante cose: relazioni, socialità, educazione. Ci sono poche cose come lo sport che riescono a muovere le masse, il calcio in particolare. Se si parte da questo presupposto, lo sport non può essere dimenticato. Ho sempre avuto questa convinzione. Non è una questione di numeri o risultati, ma di ciò che cresce attorno”.
Adesso c’è curiosità per conoscere la rosa che andrà a disputare questo campionato. Di sicuro, però, il Pordenone non lascerà nulla al caso e cercherà di costruire una squadra che possa vincere il campionato di Promozione, come confermato da Zanotel. “Partiremo nel modo giusto, valorizzando i giovani che si sono distinti in queste categorie in questi anni. Se si vuole essere ambiziosi, bisogna farlo per forza. Ma con i piedi piantati per terra. Siamo un’ASD, quindi vorremmo che con il tempo si avvicinasse qualcuno, ma sono convinto che sarà così. All’inizio però serve cautela. L’idea è quella di arrivare in Serie D nel più breve tempo possibile. La D è lo spartiacque. Ti mette alla prova. Quella è la categoria del rilancio vero, che ti fa capire se puoi ambire ad altro o rimanere sempre lì”.
Infine Zanotel ci tiene a fare un appello ai tifosi e ai cittadini di Pordenone: “Ai tifosi dico che spero che credano anche loro a questo progetto, stando vicini alla società. Sono sicuro che non se ne pentiranno. Cercheremo di fare il massimo per dargli soddisfazioni. Penso che la città recepirà al meglio questo appello”. Da un fallimento a un altro, dalla Promozione del 2003 a quella del 2024. Il Pordenone riparte ancora una volta, ma con una costante: Gian Paolo Zanotel. Cuore, ambizione e amore per il calcio e per Pordenone. Ingredienti base per tornare a sognare un ottavo di Coppa Italia a San Siro contro l’Inter, proprio come nel 2017.