Il Porto d’Ascoli sogna davvero in grande. Il presidente Massi, dopo aver centrato lo scorso anno la prima storica promozione in Serie D, non si ferma e vuole continuare a stupire. Settimane intense queste per il Porto d’Ascoli che ha prima avuto l’onore di ospitare un allenamento della Germania Under 20 durante la sosta per le nazionali. Poi, sempre nei giorni scorsi, attraverso i propri canali social ha ufficializzato il nuovo progetto stadio.
Da diversi mesi la dirigenza marchigiana ha espresso più volte la volontà di non voler giocare al Riviera Delle Palme (stadio di proprietà della Sambenedettese) ma piuttosto di andare a potenziare il proprio stadio. Le intenzioni del club sono chiare: voler inserire due nuove tribune ai lati di quella centrale, oltre a voler costruire nuovi spogliatoi e servizi. Un progetto che, a detta del club, sarà pronto ad accogliere tutto il mondo del settore giovanile, oltre alla prima squadra e club di serie B e C per eventuali rifiniture.
“Il Porto d’Ascoli Calcio presenta ufficialmente il progetto del nuovo Ciarrocchi per continuare a programmare il futuro nella propria casa a due passi dal mare“- inizia così la nota del club, affidata ai propri canali social.
In rosso le tribune, gli spogliatoi ed i servizi: un vero gioiellino moderno a zero impatto ambientale pronto ad accogliere tutto il mondo del settore giovanile, la prima squadra e gli ospiti illustri come Germania e club di Serie B/C che hanno scelto il nostro stadio per le loro rifiniture negli ultimi anni” – chiude il comunicato del club impegnato nel girone F di Serie D.
Qualche ora fa inoltre, sono arrivate nuove parole da parte del club. “Il calcio italiano ha bisogno ad ogni livello di strutture moderne ed adeguate per i nostri settori giovanili, professionisti e non. Lo dimostra la doppia esclusione dai Mondiali, è difficile favorire il lancio di nuovi talenti senza prima avere una casa dove farli crescere. Noi siamo pronti”– chiude la recente nota della società che sogna sempre più in grande. Il progetto è pronto, le ambizioni sono alte. Quale futuro per il Porto d’Ascoli?
A cura di Davide Balestra