Il Portogruaro, attualmente in Serie D, ha vissuto un vero e proprio sogno all’inizio della scorsa decade, ovvero la possibilità di giocare il campionato di Serie B. Oggi la musica è ben diversa, con i veneti che rischiano di tornare in Eccellenza da neopromossi. Scopriamo un pizzico di storia dei granata e quello che è accaduto negli ultimi anni.
Fondato nel 1919, il Portogruaro inizia a giocare dei veri e propri campionati solo nel 1932, quando si iscrisse in Terza Divisione Veneto. Nel secondo dopoguerra arriva la prima storia promozione in Serie C, rimanendoci per due sole stagioni.
Rimarrà nei dilettanti per 56 anni, quando tornerà in Serie C2 come Portogruaro-Summaga. Qualche anno dopo sbarca in C2, ma è nel 2009-2010 che accade il miracolo: vince il girone B, davanti a Pescara e Verona, e per la prima volta accede alla Serie B. L’avventura nel campionato cadetto dura troppo poco, e il Portogruaro retrocederà subito nel 2010-2011, insieme a Frosinone, Triestina e Piacenza.
Dopo appena due anni dalla seconda serie, i veneti si ritrovano addirittura in Lega Pro Seconda Divisione. Il club, però, viene radiato nell’estate del 2013 e riparte dalla Promozione. Conquista l’Eccellenza solamente 6 anni dopo, con la Serie D raggiunta dopo tre stagioni e in seguito della vittoria dell girone C del proprio campionato regionale.
Nella stagione 2022-2023, la squadra allenata da Mauro Conte è ancora nel girone C, questa volta di Serie D.
I veneti occupano una posizione abbastanza preoccupante, essendo in piena zona play-out. Al momento si trovano al quindicesimo posto con 18 punti, a -2 dalla salvezza diretta ma anche a -2 dall’ultimo posto occupato dal Prodeco Montebelluna.
In attacco hanno messo a referto 19 gol, 5 dei quali firmati da Eric Lirussi, cresciuto nelle giovanili di Bologna ed Udinese. Se il reparto offensivo è ampiamente nella media, non si può dire lo stesso per la difesa: 26 rete subite, che fanno dei granata la quarta peggior retroguardia del girone.
A cura di Edoardo Discacciati