Prato, capitan Sciannamè: “Per noi calciatori i tifosi sono fondamentali”

Stagione un pò particolare e turbolenta in casa Prato, ma da buon capitano, Claudio Sciannamè non ha mai abbandonato i suoi nel mezzo della tempesta. La compagine toscana è al dodicesimo posto in classifica del Girone D con 20 punti, ma l’andamento non è stato dei migliori. Basti pensare che la squadra, nelle ultime cinque apparizioni, ha totalizzato solamente un punto e subito ben 13 reti.

La carriera di Sciannamè sboccia nel settore giovanile dell’Empoli per poi proseguire con le maglie di Rovigo, Melfi, Paganese, Lecco, Foggia, Gavorrano, Siracusa, Acireale, Ghivizzano e infine nella sua Prato dove è nato e cresciuto. Tanta Serie D per lui, ma anche diverse presenze in Serie C. Nasce difensore centrale, ma ultimamente sta ricoprendo con grande abnegazione anche il ruolo di terzino sinistro.

Emergenza e provvedimenti riguardanti il Covid-19

“Per l’emergenza Covid penso che sia una situazione difficile da gestire per il mondo in generale. E’ un virus che tende a riprodursi come ben sappiamo, e ci dovremo convivere per un bel pò ancora. Son d’accordo con i provvedimenti presi a riguardo, anche perché noi siamo dei veicoli per il virus. Se c’è da fermarsi per un momento per far sbollire la situazione che ben venga. In questo momento viene prima la salute”.

Possibilità su riduzione di stadi e sospensione del campionato

“Per me è giusta la riduzione degli stadi, perché il calcio muove tante persone e questo è pericoloso in una situazione del genere. Ridurre momentaneamente la capienza è la cosa migliore per ora. Spiace per le società, in particolare quelle di C e D, perchè loro puntano molto sulle persone che vengono allo stadio. Purtroppo, però, dobbiamo fare i conti con questo virus”.

Cosa significa per un calciatore giocare in un stadio vuoto o ridotto

“Per noi calciatori giocare col pubblico fa sempre la differenza – ha concluso Sciannamè -, perché una squadra che gioca in casa con un pubblico a proprio favore può trarre anche un vantaggio, perché il tifo crea sempre un pò di destabilizzazione per chi viene da fuori. E’ una mancanza importante a livello di spettacolo anche, perché senza tifosi allo stadio non ci sarebbe stato il calcio a questi livelli, e non avrebbe acquisito l’importanza che ha ora”.

Intervista a cura di Gerardo Guariglia

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