Dall’altare al campo: Don Francesco Ametta, il “prete goleador” in Promozione
Ci sono storie e storie. E quelle che arrivano dai campi di periferia sono quelle che lasciano un segno più tangibile.
San Martino in Rio, frazione di Reggio Emilia: tra i campi di periferia più disparati c’è una nuova trama che ha fatto il giro di web e carta stampata. La storia è quella del ‘prete goleador’, all’anagrafe don Francesco Ametta. La domenica mattina dedicata all’impegno sacerdotale, mentre nel pomeriggio spazio agli amati scarpini con i tacchetti.
Sembra uno di quei racconti da film, con una trama tanto insolita quanto originale. Nei campi di periferia d’Italia, dove si respira ancora il sapore del calcio vero, del fango e del gioco che si professa ancora per passione, ci sono ancora margini per episodi quasi incredibili da raccontare.
A prendersi la scena è don Francesco Ametta, 29 anni, viceparroco di San Martino in Rio, nel Reggiano, che mercoledì scorso ha giocato e segnato nel match di Coppa Italia Promozione tra Sammartinese e Bagnolese. Una marcatura che non è bastata a evitare la sconfitta, ma che è valsa il giro del web.
Il prete Don Francesco Ametta in gol in Promozione emiliana: l’accaduto
Nei campi di periferia accade di tutto. Lì dove il calcio custodisce ancora il suo senso originario di passione e dedizione, sacrificio e impegno, Non c’è business, solo l’amore sincero per lo sport più bello del mondo. Un sentimento che custodisce Don Francesco Ametta. Intervistato dal Qn – Il Resto del Carlino, il prete più celebre del momento ha dichiarato: “Purtroppo non è servito, abbiamo perso 3-2, ma è stata una bella emozione. Ho sempre giocato a buon livello da ragazzino nei dintorni di Reggio Emilia”.
Prete la mattina, attaccante in campo. Quella di Don Francesco è una storia da raccontare: “A 19 anni però è arrivata la convocazione più importante dal Signore. E ho deciso di entrare in seminario. A novembre dell’anno scorso ho chiesto se potevo allenarmi con la Sammartinese. Quest’anno ho iniziato subito e mi hanno tesserato. Mercoledì non pensavo nemmeno di giocare e invece ho fatto 90 minuti e ho pure fatto gol, il primo da quando sono sacerdote”.