Gioacchino Prisciandaro, bomber barese classe 1970, ha lasciato il suo zampino in tutte le serie partendo dalla Serie C1, passando poi per la Serie B dove ha siglato 2 reti in 9 presenze con la maglia della Cremonese. Non mancano i rimorsi come sottolinea lo stesso Prisciandaro: “Ho segnato in tutte le categorie, la Serie A l’unico rimpianto”. Da tutti conosciuto come Jack lo ‘Squartaporte’, dopo l’addio al calcio giocato si è avvicinato alla scrittura. Infatti quest’ultimo ha scritto persino un libro, intitolato ‘Il Bomber dei poveri’, un successo: 700 copie vendute solo a Cremona. Oggi si è riavvicinato al mondo del calcio, diventando osservatore della Lega Nazionale Dilettanti. “Fa rabbia non aver giocato in Serie A. Ho pensato più alla moneta che alla carriera. Quando hai fame è cosi, a nove anni per andare ad allenarmi prendevo due pullman, adesso lo farebbero in pochi” come svela Prisciandaro ai microfoni di gianlucadimarzio.com.
A fine carriera, lo ‘Squartaporte’ acquistò un bar all’interno di una stazione di servizio, ma alla fine la voglia di ritornare nel mondo del pallone prevalse su tutto. “Oggi sono Presidente di un centro calcistico di base a Casamassima, nel barese, e lavoro con la Lnd come referente tecnico per la Puglia”. Tanti progetti nella testa del super-bomber ex Potenza, tra cui uno sfumato causa pandemia: “Pochi mesi fa mi avevano incaricato di allenare l’U17 al Torneo delle Regioni…poi è saltato tutto per l’emergenza Coronavirus”.
390 presenze e 221 goal, questi sono i numeri, tra Serie B e serie inferiori, in carriera di Jack lo ‘Squartaporte’: “Il mio record stagionale? In Serie D nel 1999/2000, 31 gol in 31 partite col Rutigliano. Poi, gli anni di Martina e Cremona sono stati quelli della consacrazione. Ma il grande attaccante lo fanno le grandi squadre, un calciatore forte da solo vale poco”. Statistiche che hanno incuriosito vari club di Serie A: “Se non sono arrivato in Serie A la colpa è stata mia. Non ho mai voluto un procuratore, avevo la convinzione che segnando molto non ne avessi bisogno. Nel 2002 sono stato ad un passo dalla nuova Fiorentina dei Della Valle”, rivel Prisciandaro, “il Martina, però, non volle cedermi e così la Fiorentina prese Riganò. Mentre nel 2004, quando ero alla Cremonese in C1, fui contattato dal Napoli, mi chiamavano in continuazione radio e giornali del posto, ricordo ancora un’intervista a Kiss Kiss, ma anche in quell’occasione sfumò tutto. Ed il Napoli prese Calaiò…diciamo che ho fatto la fortuna di altri attaccanti”.
Nel 1993 giocavo ad Aosta in C2, mi chiamò il Vicenza dalla Serie B, era quasi fatta ma alla fine andai a Maglie in Serie D perché mi offrivano più soldi. Ecco, forse, quella sarebbe stata la svolta della mia carriera”. In carriera Prisciandaro ha vinto un campionato di Serie C con la Cremonese, segnando 18 goal i 29 presenze.