Ravenna, arriva la settima meraviglia: con Marchionni sa solo vincere
Periodo d’oro per il Ravenna dopo l’arrivo dell’ex Novara e Potenza Marchionni sono arrivate solo vittorie.
Il Ravenna di Marchionni sa solo vincere, la formazione giallorossa da quando è arrivato l’ex Potenza non si sta fermando.
Partita come una delle grandi favorite del girone D, dopo i grandi investimenti estivi da parte del presidente Cipriani, la squadra romagnola aveva deluso le aspettative, collezionando solo 10 punti in 21 gare, trovandosi a meno undici punti dalla capolista Tau Altopascio. A fine ottobre, la grande svolta: fuori Antonioli dentro Marchionni, un profilo che aveva già vinto la Serie D con il Novara nel 2022.
Con l’avvento dell’ex Juventus e Parma il club è diventato un vero e proprio schiacciasassi: cinque vittorie in campionato con 13 gol fatti e solo uno subito con i più di due successi di coppa contro Lentigione e Fossombrone. Domenica prossima ci sarà l’atteso scontro diretto contro il Tau e in caso di successo ci sarà l’aggancio al primo posto (28 punti attuali per i toscani, 25 per i giallorossi).
Lo stadio Bruno Benelli, il dodicesimo uomo in campo
Il Ravenna può inoltre contare su una delle tifoserie con più passione seguito di tutta la Serie D. Ogni gara casalinga allo stadio Bruno Benelli è una vera e propria bolgia. La testimonianza massima è stato il derby contro il Forlì con più di 4200 spettatori presenti.
Un seguito assiduo pure nelle trasferte più di provincia, come nella gara contro il Corticella. In quell’occasione un grosso centinaio di tifosi ha assistito al match in piedi fuori dalla tribune per più di due ore, continuando a sostenere la squadra senza un attimo di pausa.
Cipriani in estate era stato chiaro al momento del suo arrivo: “Mi impegnerò a portare questa piazza in A”. Delle grosse ambizioni che piano piano la proprietà vuole trasformare in realtà per la gioia del proprio pubblico,
Manuzzi, Lo Bosco e Di Renzo, un attacco da altre categorie
Uno dei segreti dietro alla rinascita giallorossa è la tanta abbondanza in avanti. Da Francesco Manuzzi, partito come riserva iniziale con Antonioli a titolare fisso con Marchionni. Con l’ex Serie A in panchina, il classe 1994 ha segnato 4 gol in 5 apparizioni.
A farne ne spese in parte è stato Di Renzo, grande acquisto estivo dopo la stagione da protagonista assoluto con il Roma City. Il numero sette ha comunque sfruttato il problema fisico di Manuzzi alla vigilia della sfida contro il Corticella per segnare alla prima da titolare dopo quasi un mese.
Un altro fedelissimo dell’allenatore è il classe 1989 Loreto Di Bosco, attaccante che è partito quasi sempre dal primo minuto. L’ex Vado al momento ha collezionato 12 presenze, 4 gol e 2 assist. Tutti questi dati sono la prova della larghezza di una rosa con pochi pari in Serie D.