Il Real Aversa non giocherà le prossime partite nello stadio casalingo “Bisceglia”. E’ quanto comunicato dalla società, militante nel girone I di Serie D, attraverso un post nei profili social ufficiali, in aperta polemica con l’amministrazione comunale cittadina.
“Oggi è un giorno triste – si legge nella nota – per lo sport ad Aversa. Il Real Agro, infatti, non potrà più giocare in “casa” sua. La settimana scorsa, purtroppo, è pervenuto un documento dalla Lega Nazionale Dilettanti a seguito di un sopralluogo di un architetto specializzato. Si certifica, come già sotto gli occhi di tutti, la non idoneità del terreno di gioco nel nostro campo di calcio cittadino”.
“Nonostante – si legge ancora – il desiderio di un terreno di gioco perfetto e nonostante avessimo subito qualche serio infortunio, occorso a qualche nostro atleta, abbiamo sempre voluto disputare le nostre gare nella casa del calcio aversano e vicino ai nostri tifosi. Recitavano e recitano tutt’ora ‘il Bisceglia è casa nostra’. Il tutto anche a costo di pagare in termini di gioco e risultati perché, per noi, era doveroso giocare nella nostra città per i nostri tifosi, per i nostri giovani ragazzi e per il senso di appartenenza al territorio. Quest’ultima caratteristica è fondamentale nella nostra idea di calcio giovane e identitario”.
Una decisione di “cuore”, dunque, per preservare l’identità del calcio nella cittadina campana. “Questa nostra scelta – spiegano dal Real Agro – voleva soprattutto rispettare e tutelare la nostra amata città di Aversa, che da oggi non vedrà più la sua squadra giocare sul suo territorio. Resterà solo un’immagine indecorosa per un ente a livello locale e nazionale: apparirà come una realtà incapace di tutelare il calcio, i suoi giovani e i suoi beni pubblici, che appartengono a tutti noi”.
“Lo sport – prosegue il club – è di tutti e non tutelare questa ricchezza è non tutelare il territorio aversano, i suoi giovani e le sue passioni. I beni di tutti vanno tutelati e rispettati oltre che valorizzati! Il documento ufficiale della Lega, invece, certifica l’inadeguatezza del campo, dettando delle precise prescrizioni in relazione agli interventi da effettuare. Solo a seguito dell’esecuzione dei predetti interventi manutentivi, previo sopralluogo di controllo, sarà possibile disputare le gare del Campionato Nazionale. Il documento ci invitava ‘a presentare richiesta di un campo alternativo idoneo per la disputa delle gare di Serie D’. Per noi, ovviamente, si tratta di un grave danno, economico e soprattutto morale!”.
Il Real Agro Aversa, dunque, dovrà giocare in un altro campo, precisamente al Comunale “Papa” di Cardito nella vicina Caivano. “Siamo dispiaciuti – prosegue la nota – e come cittadini siamo anche mortificati da questa decisione. Non possiamo fare altro che prenderne atto e rispettarla, allontanandoci ancora dalla nostra città, per il momento. Ci dispiace per Aversa e per i tifosi, che nelle ultime gare al ‘Bisceglia’ si avvicinavano in maniera più numerosa, ma ci possiamo fare ben poco”.
“Per quello che ci compete – conclude il club – proveremo ad alleviare il disagio ai sostenitori. Abbiamo già ridotto il costo del biglietto ad 5 euro per tutti, fino a quando si sarà costretti a giocare a Cardito. Non è tanto, ma è tutto quello che possiamo fare, nonostante le difficoltà societarie. Al contempo ci impegneremo, di concerto con i gestori del campo sportivo di Lusciano, a trovare una soluzione, affinché a breve si possa ricevere l’omologazione dalla Lega e disputare così le gare interne presso l’impianto di via Pastore nel quartiere di Aversa”.
A cura di Giacomo Grasselli