Real Aversa, Pellegrino: “Reazione vergognosa della città, potrei lasciare”
Polverone Aversa, futuro del calcio nuovamente a rischio per la città campana? Uno spazientito presidente Guglielmo Pellegrino non risparmia nessuno nella conferenza stampa al termine della sfida casalinga contro il Portici (1-1 nella 9° giornata del Girone I).
Parole di fuoco quelle del massimo dirigente dei granata, che non intende parlare di campo, ma solo di fastidiose questioni al di fuori del rettangolo verde. Troppa indifferenza secondo il presidente: è possibile un ipotetico addio a fine stagione, con conseguente clamoroso passaggio del titolo sportivo verso una piazza vicina.
Nel mirino del numero uno dell’Aversa ci sono tutti: dalla città ai tifosi, fino alla classe politica.
“Quando non esiste un futuro, non esiste il presente”
“Non sono qui per parlare di campo, oggi vorrei fare un appunto alla città– l’esordio in sala stampa di Pellegrino, che prosegue– da tempo noto una grande indifferenza verso la squadra. Inaccettabile che la nostra tribuna Romaniello sia inagibile da due stagioni per alcune piccolezze. Da presidente del Real Agro Aversa, mi vergogno. Di questa situazione nessuno ne parla, sindaco, assessori, tifosi…nessuno!
Vogliamo nascondere la verità? Non fa per me. Quando parlo, sono abituato a dire ciò che vedo. Mi viene difficile pensare ad un futuro, come posso farlo?– tuona Pellegrino– Quando non esiste un futuro, non esiste il presente. Non si riesce a rendere agibile una tribuna, figuriamoci pensare di rendere migliore il campo, magari con un sintetico come tutti. Con una tribuna agibile potremmo portare allo stadio le scuole, creare qualche iniziativa, ma non vedo interesse. Io sto predicando nel deserto, queste cose le capisco. Una città in cui ognuno pensa solo ai propri interessi, in queste condizioni solo un pazzo potrebbe pensare di fare calcio ad Aversa. Al posto loro, mi vergognerei.”
“Sono solo contro tutti, a fine stagione potrei dover alzare le mani”
“Perchè continuo? Sono da solo contro tutti, quindi vado avanti. Sto mettendo l’anima io, oltre ai soldi, di cui comunque non mi importa. In una situazione del genere, mio malgrado, sarò costretto ad alzare le mani. Potrei pensare di dare il titolo a qualche città vicina, qui ad Aversa a nessuno importa del calcio.
Non posso accettare il totale menefreghismo della città– continua Guglielmo Pellegrino– indifferente alla squadra anche perchè alla presidenza c’è uno come me che, politicamente parlando, non fa affari con nessuno. Gli altri anni c’era una passione popolare che mi ha spinto in questa avventura, ora nulla. C’è gente che non vive la città, pensa solo ai propri interessi. Noi siamo stati buttati in una situazione disastrosa dalla LND, mi sarei aspettato qualcosa in più da parte di tutti, perchè chi ama la città lo fa a prescindere. Conta solo questo, l’amore per la città.”
A cura di Marco Cavallaro