Dietro ogni grande risultato, all’ombra molto spesso dei grandi protagonisti che scendono in campo, ci sono una serie di figure professionali che lavorano duramente per raggiungere gli obiettivi di squadra. Nella Recanatese, fresca campione d’Italia per la Serie D, una di queste figure è Emanuele Ciabocco. Preparatore Atletico certificato a Coverciano e allenatore Uefa A. Dopo una carriera spesa ad allenare nei più prestigiosi settori giovanili marchigiani ha anche collaborato anche con le giovanili della Fiorentina, prima di curare, da quest’anno, la parte fisica dei ragazzi di Pagliari. Venerdì scorso a questo proposito, con Renzo Ulivieri presente, è stato premiato proprio per il lavoro svolto in questa veste nella passata stagione. Il premio, riconosciuto in occasione del fatto che Macerata è stata inaugurata città europea dello sport, è stato conferito a coloro che si sono distinti nel corso della stagione. Così si è raccontato e ha raccontato la Recanatese ai microfoni di Seried24.
“E’ stata una bellissima occasione– ammette Ciabocco. La presenza di Renzo Ulivieri, tra gli altri, mi gratifica ancora di più. Essere premiato davanti a tante persone per il lavoro svolto quest’anno non può che gratificarmi. Ovviamente, non posso che ringraziare, per questo riconoscimento, Giovanni Pagliari. Lui mi ha portato qui personalmente, e grazie a lui sono cresciuto molto. E’ un professionista straordinario e una persona che ti fa imparare tanto sia calcisticamente che umanamente. Ecco perchè ha potuto fare la straordinaria carriera che ha fatto e sta facendo. Ovviamente poi un pensiero va anche ai giocatori della Recanatese, che ho fatto sudare molto, oltre che ai dirigenti e tutto lo staff. Se siamo riusciti a fare quello che abbiamo fatto e io ho vinto questo premio è soprattutto merito loro“.
Una stagione strepitosa quella della Recanatese, come più volte sottolineato. Torna tra i professionisti dopo 74 anni dall’ultima volta e, non contenta, porta a casa anche lo scudetto di categoria. Ma, come ammette proprio Ciabocco, non tutto era così chiaro dall’inizio. “Devo essere sincero. Quello che abbiamo fatto quest’anno non potevo aspettarmelo. Ovviamente la presenza di Pagliari rappresenta una garanzia ed è un allenatore che ti spinge oltre le aspettative“.
“La squadra era molto forte- prosegue– ma credevo che facendo una stagione ottima avremmo potuto raggiungere quello che invece ha fatto la Sambenedettese; una grande cavalcata playoff. Mai avrei immaginato di vincere il campionato a tre giornate dalla fine portando a casa anche lo scudetto. Questa è stata una cosa magica“.
Nel corso di una stagione così, ogni meccanismo dell’ingranaggio deve, per forza, funzionare perfettamente. Dallo staff, ai giocatori fino all’ultimo dei collaboratori. A tenere però in piedi tutto, il grande lavoro di un allenatore vincente ed esperto, arrivato all’ennesimo grande risultato della sua carriera. “Giovanni Pagliari è un martello pneumatico positivo– dice Ciabocco. E’ totalmente concentrato sul lavoro, analizza e guarda ogni singolo dettaglio e così, fa crescere anche gli altri. Tiene tutti sempre sotto tensione, ma lo fa per far crescere tutti. Così ognuno da il proprio meglio e si concentra anche su aspetti che magari altri avrebbero tralasciato. Ovviamente poi oltre a questo, mi ha impressionato la grande gestione dei giocatori e del gruppo. Chi conosce Pagliari poi sa il tipo di gioco che porta, ma questi due aspetti, che non conoscevo sono quelli che mi hanno compito di più“.
Si inizia già però a programmare la prossima stagione che sarà si storica, ma molto dura. “E’ un opportunità incredibile essere tra i professionisti, ma sappiamo benissimo quanto sia dura. Proprio per questo ci stiamo godendo i successi ma siamo già proiettati al prossimo anno. Quasi per tutti sarà una prima volta ma dobbiamo farci trovare pronti. Per questo abbiamo già fatto alcune riunioni e altre sono in programma proprio per preparare la prossima stagione“.
La stagione è andata oltre le aspettative, come ammesso dallo stesso preparatore, frutto di un grande lavoro e di un grande gruppo: “Nel corso dell’anno ogni aspetto è migliorato. Dal gruppo, al gioco improntato da Pagliari fino alla parte atletica, con un solo infortunio muscolare. La ciliegina sulla torta poi, quello scudetto conquistato inaspettatamente, ma frutto di tanto lavoro. Si vedeva fin da subito che i ragazzi erano entusiasti di quello che si faceva, nonostante li abbia fatti lavorare tanto e con metodologie nuove. Sarebbe facile dire che Sbaffo mi ha impressionato più di tutti, uno che fa 23 gol in campionato non può non ammaliarti. Per questo ti dico che dal punto di vista fisico quello che mi ha dato più soddisfazioni è stato il 2003 Francesco Somma. Era in uno stato di forma incredibile. Oltre a lui ha dimostrato una marcia in più anche Luca Senigagliesi. Nonostante tutti abbiamo fatto un grandissimo lavoro, fisicamente, se devo fare due nomi, loro sono quelli che mi hanno colpito di più“.
Una carriera che ora, per la prima volta con i “grandi” lo ha portato tra i professionisti, dopo anni di studio e lavoro. Come dicevamo in precedenza ha allenato nelle giovanili dei più prestigiosi settori giovanili marchigiani; dalla Civitanovese, passando per Tolentino e Macerata. Ha conseguito a Coverciano sia il corso per preparatore atletico sia, il corso di allenatore Uefa A, condividendo la classe con ex giocatori del calibro di Aquilani, Barzagli. “La prima grande svolta della mia carriera, fino a quel momento passata comunque in importanti settori giovanili è stata nel 2016. Ho fatto il corso di preparatore a Coverciano e li le mie conoscenze, di un mondo che comunque ho sempre seguito, si sono ampliate. L’esperienza nel settore giovanile della Fiorentina, è stata un’esperienza unica. Il tempo passato a Coverciano poi è stato bellissimo anche perchè, nell’ultimo corso che ho seguito, in classe con me c’era gente come Barzagli, Aquilani e Nocerino. Dalle loro storie e dai loro racconti, non solo calcistici ma di vita, si può imparare tantissimo. A livello formativo, vedere come vivevano loro e come lavoravano mi ha aiutato tantissimo“.
“Credo che il mio futuro sarà in questo mondo– dice Ciabocco. Credo che a questi livelli ci si possa concentrare solo su un’aspetto del gioco. O quello fisico o quello tecnico tattico. Visto anche il mio percorso, in questo momento ho l’occhio più pronto sull’aspetto atletico. Perciò credo che il mio ruolo nel calcio sarà quello del preparatore atletico che spero di svolgere nel miglior modo possibile. Ovviamente, il fatto di poter proseguire questo bellissimo percorso con la Recanatese tra i professionisti, rappresenta un orgoglio e una tappa importante nella mia carriera“.
A cura di Edoardo Gregori