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Alessandro Provazza vede solo amaranto: ”Il mio sogno è diventare una bandiera della Reggina”

Fonte:profilo Facebook Reggina 1914 Ph: Lillo D’Ascola

L’intervista esclusiva ad Alessandro Provazza, attaccante nato e cresciuto a Reggio Calabria e con la Reggina cucita addosso.

Chi è e cos’è una bandiera nel mondo del calcio? Una bandiera è un calciatore che decide di legare la propria carriera e, di fatto, la propria vita a una maglia e a un colore, abbracciandone gli ideali indipendentemente dai risultati e dalle ambizioni sportive raggiungibili. Questo è il sogno di Alessandro Provazza, un ragazzo classe 2003, con il volto sbarbato, la freschezza della gioventù e la voglia di conquistare successi rincorrendo un pallone. È un’ala offensiva, prevalentemente destra, della Reggina di Rosario Pergolizzi e sta ritagliandosi uno spazio importante nella squadra, dove spera di vivere tutta la sua carriera, dimostrando un grande senso di appartenenza.

Alessandro è cresciuto nei quartieri di Reggio Calabria con un sogno: giocare con la maglia della squadra della sua città, quella amaranto della Reggina. Ci racconta come l’avvicinamento al mondo del calcio e alla Reggina sia stato semplice e naturale per lui: “La passione per il calcio me l’hanno trasmessa mio padre e mio fratello. Da piccolissimo ho fatto un anno di scuola calcio, e per fortuna la Reggina mi ha preso. Ho fatto tutta la trafila delle giovanili, dai pulcini fino alla prima squadra, percorrendo un viaggio bellissimo che mi ha portato a realizzare il mio sogno di giocare al ‘Granillo’”.

Provazza ha vissuto il ritiro pre-campionato nell’estate del 2022, quando la Reggina si preparava per la Serie B, guidata da Filippo Inzaghi: “Ho provato una sensazione bellissima perché ti allenavi con campioni come Menez o Hernani, dai quali potevi solo imparare, e che si sono dimostrati persone eccezionali, sempre pronti ad aiutarti facendoti notare ogni dettaglio per migliorare. Inzaghi, oltre a essere un grande allenatore, è una persona eccezionale. Mi ha aiutato tanto, sentivo la sua fiducia, e mi ha fatto molto piacere essere allenato da lui, anche se solo per un breve periodo”.

Alessandro ha assaporato il clima di un gruppo che avrebbe vissuto una grande stagione a livello sportivo, ma prima della chiusura del mercato è partito per fare esperienza in Serie C, convinto di poter tornare pronto nella stagione successiva e, magari, dire la sua in Serie B. Come ben sappiamo, però, quel campionato non ci sarà mai, e lui tornerà a Reggio. La nuova Reggina decide di puntare su di lui per la ripartenza dalla Serie D, ma Alessandro non è interessato alla categoria: ha un sogno da realizzare e non vuole perdere l’occasione di tornare a vestire l’amaranto, perciò accetta senza esitazione la chiamata. “Il mio sogno è diventare una bandiera della Reggina, indipendentemente dalla categoria. È il mio più grande sogno, quello che inseguo da quando ero bambino, e sarebbe una grande soddisfazione anche per la mia famiglia, che mi ha sostenuto e continua a farlo ogni giorno”.

Fonte:profilo Facebook Reggina 1914 Ph: Lillo D’Ascola

Reggina, Provazza: “Trocini mi ha fatto crescere”

Come ben sappiamo, la Reggina ha affrontato la scorsa stagione in Serie D preparandosi in fretta, creando molti problemi a calciatori e staff. “È stata una stagione molto particolare, con tanti alti e bassi. La squadra è stata costruita in fretta. Non abbiamo fatto una preparazione adeguata, abbiamo giocato nove partite in un mese e affrontando tante avversità. Eravamo una bella squadra e alla lunga siamo usciti fuori, giocandoci una finale playoff. A livello personale, mi sono tolto tante soddisfazioni, come quella di indossare la fascia di capitano. Quando Nino Barillà mi ha messo la fascia al braccio è stato un sogno che si è avverato, un’emozione meravigliosa che porto dentro di me.

Alessandro ha giocato con continuità, risultando quasi inamovibile nello scacchiere disegnato dall’allenatore Bruno Trocini. A metà stagione, però, ha attraversato un periodo di appannamento, forse dovuto anche per il peso della maglia della Reggina. Trocini ha preso una decisione dura, ma efficace: lo ha escluso dai convocati per la partita contro il Città di Sant’Agata: “Quell’episodio mi ha fatto crescere tanto. Per me, che sono reggino, rimanere fuori ha fatto più male, e mi ha dato voglia di rivalsa. L’allenatore l’ha fatto per suscitare una reazione da parte mia, e ci è riuscito. Nella partita dopo ho segnato il mio primo gol al Granillo e da lì poi mi sono sbloccato definitivamente. È stata un’emozione indescrivibile. Mi è venuto spontaneo andare ad abbracciare Trocini per ringraziarlo: mi ha fatto capire tante cose e mi ha fatto crescere”.

Reggina, Provazza: “Pergolizzi cerca di tirare il meglio da ognuno di noi”

Il numero 20 amaranto è stato uno dei primi a essere confermato. Nonostante non sia più un under, grazie alle buone prestazioni della scorsa stagione, con sei gol e quattro assist. Con l’arrivo di Pergolizzi in panchina, la squadra ha subito tanti cambiamenti. “Abbiamo affrontato un ritiro molto intenso. Se vuoi vincere il campionato, devi sudare il doppio degli altri -Spiega Alessandro-. Pergolizzi è una bravissima persona, un allenatore duro e diretto. Dice sempre le cose come stanno, sia nel bene che nel male, cercando di tirare fuori il meglio da ciascuno di noi”.

Fonte:profilo Facebook Reggina 1914 Ph: Lillo D’Ascola

Il gruppo amaranto sta superando le difficoltà anche grazie ai giocatori reggini nell’organico, che hanno fatto sicuramente leva sulla regginità per uscire dalla situazione delicata creatasi dopo appena 6 giornate. “I vari Barillà, Porcino, Salandria e Adejo sono punti di riferimento, con un passato in categorie importanti. Tutti noi, soprattutto i più giovani, possiamo beneficiare dei loro consigli. Con Adejo ho un rapporto speciale, sono un suo “figlioccio” (ride, ndr.), una persona stupenda e un professionista esemplare.”

Reggina, Provazza: “Dobbiamo pensare a noi stessi e avere una mentalità vincente”

La Reggina ha ripreso a correre, con tre vittorie consecutive, otto gol fatti, zero subiti, e un solo punto di distacco da Scafatese e Vibonese. Il cambio di modulo adottato da Pergolizzi, dal 3-5-2 al 4-3-3, sta dando i suoi frutti, con il ritorno in campo di elementi come Salandria, Renelus e Provazza tra i titolari. Alessandro è stato chiaro ai nostri microfoni: “Dopo Siracusa ci siamo guardati negli occhi e ci siamo detti che il campionato non poteva finire già alla sesta giornata. L’allenatore ha cambiato modulo, ma la differenza sta nell’atteggiamento e nella voglia di vincere”.

Il campionato è aperto. “Noi siamo consapevoli che ci sono altre squadre forti come Siracusa, Vibonese e Scafatese. Dobbiamo pensare a noi stessi, partita dopo partita, dimostrando che noi siamo la Reggina. Il nostro obiettivo è vincere il campionato e dobbiamo vincere ogni gara, indipendentemente dall’avversario”. Da buon attaccante, Alessandro si è posto anche un obiettivo personale: “Spero di andare in doppia cifra tra gol e assist, per poter aiutare la squadra a raggiungere la promozione”.