Il TAR del Lazio ha emesso i suoi verdetti: ha accolto il ricorso del Lecco mentre ha respinto quello presentato dalla Reggina dichiarandolo “improcedibile”. Il ricorso dei calabresi si riferiva alla bocciatura del Consiglio Federale dello scorso 7 luglio quando, anche allora, il club era stato estromesso dalla prossima Serie B. Per l’inizio della prossima settimana sono attese le motivazioni che saranno poi propedeutiche ai ricorsi al Consiglio di Stato. Ma, in attesa di capire cosa ne sarà del futuro della Reggina, in questa lunghissima estate, l’ipotesi più probabile è una ripartenza tra i dilettanti con una nuova società.
Il TAR, come si legge nel dispositivo di sentenza ha: “respinto il ricorso della Reggina 1914 S.r.l. ed ha deciso di non concedere alla medesima società la Licenza Nazionale 2023/2024, con conseguente non ammissione al campionato di Serie B 2023/2024“. Si legge poi in seguito: “Per ragioni che saranno espresse in Motivazione – che dovrebbero essere pubblicate entro lunedì- il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Prima Ter), definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo respinge; dichiara improcedibile il ricorso incidentale”. Adesso perciò, come detto, alla Reggina non resta che aspettare e nel frattempo valutare gli eventuali scenari futuri.
Come detto in precedenza per quanto riguardava i casi di Lecco o Siena, il regolamento parla chiaro: in caso di mancata iscrizione di un club professionistico, affinché la città non perda un soggetto calcistico che la rappresenti, è possibile costituire una nuova società accreditata dal Sindaco e richiedere l’iscrizione in sovrannumero in Serie D o Eccellenza pagando un fondo perduto a discrezione degli organi federali (solitamente si tratta di circa 300.000 euro ma negli ultimi anni ci sono state modifiche ‘ad hoc’ in base al bacino di utenza della piazza, come accaduto per i casi di Palermo, Foggia, Salernitana e Catania).
Tuttavia non è completamente esclusa l’ipotesi della ripartenza dalla D con l’attuale società. Negli ultimi anni, infatti, ci sono stati alcuni casi che potrebbero fare giurisprudenza, in particolare quelli di Casertana e Sambenedettese che, dopo una serie di ricorsi contro Federazione e LND, si sono visti riconoscere dal Tar la possibilità di iscriversi in sovrannumero in D con lo stesso presidente e il medesimo club che era stato bocciato dalla Lega Pro.
Ma la attuale società della Reggina ha ancora altri step processuali a cui appellarsi. Primo tra tutti il Consiglio di Stato a cui potrà presentare ricorso non appena usciranno le motivazioni della sentenza odierna.