È sempre più buio il futuro della Reggina: dopo la bocciatura incassata dal Consiglio Federale a inizio luglio, è arrivata nella giornata di ieri anche la sentenza del Tar del Lazio, che definisce “improcedibile” il ricorso dei calabresi per l’ammissione al campionato di Serie B. Dopo la dura reazione del presidente del club Felice Saladini, è arrivata anche quella delle istituzioni del Comune di Reggio Calabria, nella fattispecie il sindaco facente funzioni Paolo Brunetti ed il Consigliere delegato allo Sport Giovanni Latella. “La sentenza del Tar rappresenta un colpo mortale all’intero movimento calcistico reggino. – si legge all’interno di una nota ufficiale – Una condizione inaccettabile che penalizza in maniera pesantissima un intero territorio“.
“La nostra comunità paga incolpevolmente una vicenda che di sportivo non ha proprio nulla e che di fatto ha prodotto l’espulsione della nostra Reggina dal sistema calcio professionistico“, continua il comunicato del Comune di Reggio Calabria, che non manca poi di puntare il dito anche contro l’attuale proprietà del club capitanata dal presidente Saladini: “Chiederemo vengano pienamente accertate tutte le responsabilità, a partire da quelle societarie“.
“Da parte nostra – prosegue la nota – da istituzioni responsabili, abbiamo il dovere di tutelare i colori amaranto e l’intero movimento sportivo reggino. Abbiamo già attivato tutte le procedure previste dal diritto sportivo per fare in modo che la squadra della nostra città possa essere iscritta ad un campionato di rilevanza nazionale. E proseguiremo su questo indirizzo con l’obiettivo di tutelare la maglia amaranto a prescindere dalla categoria, nel rispetto dei tifosi e di tutti gli sportivi reggini“.
Per l’inizio della prossima settimana, sono attese le motivazioni che saranno poi propedeutiche al ricorso del Consiglio di Stato da parte della Reggina. Ma, in attesa di capire cosa ne sarà del futuro dei calabresi, in questa lunghissima estate, l’ipotesi più probabile è una ripartenza tra i dilettanti con una nuova società.
Il regolamento, in questi casi, parla chiaro: in caso di mancata iscrizione di un club professionistico, affinché la città non perda un soggetto calcistico che la rappresenti, è possibile costituire una nuova società accreditata dal Sindaco e richiedere l’iscrizione in sovrannumero in Serie D o Eccellenza pagando un fondo perduto a discrezione degli organi federali (solitamente si tratta di circa 300.000 euro ma negli ultimi anni ci sono state modifiche ‘ad hoc’ in base al bacino di utenza della piazza, come accaduto per i casi di Palermo, Foggia, Salernitana e Catania).