Nel Bitonto di Alessandro Potenza, secondo in classifica, da gennaio gioca Pasquale Riccardi, giovane centrocampista centrale nato a Napoli, classe 2003. Dalla sua esperienza nelle giovanili dell’Ascoli fino al suo approdo in Serie D, passando per i sogni e le aspirazioni che lo accompagnano, Riccardi ci parla di tutto questo.
Originario di Napoli, Riccardi si trasferisce a 16 anni ad Ascoli. Nella provincia marchigiana giocherà prima con l’Under 17 prima di passare di categoria con la Primavera allenandosi, in quel periodo, anche con la prima squadra allenata da Paolo Zanetti. “Ad Ascoli è stata una bella esperienza, sono arrivato molto giovane a 16 anni. Ho giocato prima con l’Under 17 ma già venivo chiamato sotto età con la Primavera. Ricordo perfettamente anche i primi allenamenti con la prima squadra. Feci anche molto bene. L’allenatore era Zanetti ed già era molto esigente. Faceva degli allenamenti che erano molto intensi e lavorava moltissimo con la difesa”.
Riccardi, parla anche del suo rapporto con una persona in particolare. Guillermo Abascal, suo allenatore ai tempi dell’Ascoli, ora ad interim al Basilea essendo, tra l’altro, l’allenatore più giovane d’Europa. “La persona, fino a questo momento, più importante della mia carriera è stata Abascal. Era l’allenatore della nostra Primavera. Lui è uno molto molto bravo con uno stile di gioco unico, tipico del calcio spagnolo. Grazie al suo lavoro sono cresciuto tantissimo. C’era un gruppo fantastico e lui era bravissimo con noi. Gli devo tantissimo“.
Dopo un bell’inizio con la primavera bianconera, a gennaio arriva la chiamata del Bitonto in Serie D. Una sfida nuova che gli permette di misurarsi con i grandi e con una piazza che ha ambizioni di vittoria.
“L’esordio con il Bitonto è stato molto bello. Abbiamo vinto 3-0 con la Nocerina. Quello che ho notato subito, ovviamente, è un enorme differenza tra la Primavera e la Serie D. Arrivare tra i grandi ti costringe a ragionare in maniera diversa; anche a livello di gioco, l’intensità è maggiore e serve più carattere“.
Parla anche del suo rapporto con il neo allenatore Potenza: ” Il mio rapporto con lui è ottimo; è un allenatore che ha vissuto grandi spogliatoi. Sa come prendere sia noi ragazzi che i giocatori più esperti. Parliamo spesso e mi dice ciò che vuole da me e come fare per crescere ancora“.
Riguardo gli obiettivi personali e della squadra si dimostra subito sicuro e ambizioso: “Il mio obiettivo per quest’anno è quello di continuare a fare bene e dare continuità alle prestazioni. Voglio arrivare a segnare 7/8 gol in campionato. Con la squadra invece la meta è chiara, vogliamo vincere il campionato. Sarà difficile perchè abbiamo 6 punti in meno ma la piazza, la società e l’allenatore ci credono e quindi abbiamo il dovere di provarci fino in fondo. Vogliamo salire in C“.
“Ho sempre ammirato Kakà – afferma Riccardi-. Nonostante mi concentri molto su me stesso, come giocatore, lui è il mio punto di riferimento. In futuro non mi pongo limiti, voglio sempre fare di più. Ce la sto mettendo tutta ed è normale che l’obiettivo principale sia arrivare in Serie A, ma anche in quel caso continuerei a non essere sazio e voler ottenere sempre qualcosa in più“.
“Sono tifoso di ogni squadra in cui vado, però simpatizzo per il Milan e il Napoli. San Siro ho anche avuto l’opportunità di vederlo da vicino quando sono andato in prova al Milan. Mi hanno fatto vedere tutto è stato molto emozionante“.
Di Edoardo Gregori