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Ricciardo: “Ho grande voglia di mettermi in mostra. Palermo? Ho toccato il cielo”

Ricciardo

Più di 200 presenze in Serie C e 50 gol segnati, è questo il curriculum di Giovanni Ricciardo. Punta centrale classe 1986, è reduce da un stagione molto positiva con l’Acireale in Serie D, con il quale ha sfiorato la promozione. Cesena, Palermo, Catania, Siena le grandi piazze in cui ha militato l’attaccante messinese in carriera.

Attualmente svincolato, il 36enne ha parlato ai nostri microfoni riguarda il suo futuro da calciatore. Aneddoti sulla sua esperienza in rosanero, interrotta dal Covid nel 2020.

“Mi alleno da solo, sono in cerca di una squadra forte”

Non è la prima volta che Ricciardo si allena da solo ad agosto come da lui stesso ammesso: “Sono abituato ad allenarmi per conto mio in questo periodo dell’anno. Faccio un ritiro personalizzato che mi permette di essere in ottima forma fin da subito. Mi alleno con squadre locali in attesa di una chiamata giusta”.

Diverse le squadre sull’esperta punta: “Ho ricevuto molte offerte in Sicilia ma non solo. Non voglio affrettare i tempi, mi sento molto bene fisicamente e voglio giocare in una squadra che punta in alto. Non mi piace giocare senza obiettivi importanti, preferirei giocare da Roma in sù ma valuterò tutto. Chiamate dalla C? Al momento nulla, vedremo dopo ferragosto cosa accadrà”.

La stagione di Ricciardo con l’Acireale e il sogno Palermo

Reduce dall’ottima stagione con l’Acireale in cui ha segnato 7 reti, Ricciardo ha parlato del match contro la Gelbison: “Quella partita è stata fantastica, abbiamo fatto una bellissima prestazione. Vincemmo grazie ad un mio gol e l’ambiente era infuocato. Avevamo tutto per essere primi e potenzialmente lo eravamo, purtroppo il Covid ci ha rovinato tutto. Giocavamo ogni 3 giorni e abbiamo perso la lucidità. La sconfitta con il Castrovilli non ci sarebbe mai stata in altre situazioni però va bene così, ormai è andata”.

Ricciardo
Ricciardo-Acireale

La stagione 2019/2020 è stata speciale per la punta siciliana che ha avuto l’onore di giocare per il Palermo in Serie D: “E’ stata un’esperienza bellissima, lì ho toccato il cielo dal punto di vista professionale. Giocare ogni partita davanti a più di 20 mila persone è stata la cosa più bella che abbia mai visto da calciatore. Hanno una fame di calcio pazzesca, mi auguro tornino in Serie A perchè lo meritano. Purtroppo in quella stagione è cambiato tutto per cause di forza maggiore, stavo disputando una grande stagione”.

Una chiosa anche sul caso Giarre: “Non voglio entrare nel merito della questione ma trovo assurdo che Giustizia Sportiva e Ordinaria non vadano nella stessa direzione. Ci devono essere delle regole precise che devono essere rispettate per evitare certe situazioni. Se una squadra non paga gli stipendi non può essere iscritta, altrimenti tutti si sentirebbero in dover di farlo e non va bene”.