Ricciardo: “Gente parla senza sapere. Futuro? Cerco una piazza importante. A Palermo…”
Dal ‘Renzo Barbera’ di Palermo fino alla Serie D: ciò che caratterizza Giovanni Ricciardo è l’entusiasmo, che è lo stesso di sempre. “Ho tanta voglia di fare bene, nel calcio si dimentica troppo facilmente”. Lo scorso anno l’addio ad Acireale e tifosi che, come sottolinea lo stesso classe ’86 ai nostri microfoni, “non ho avuto modo di restarci in contatto. Ringrazio loro e la città, mi hanno fatto vivere belle emozioni”.
Ricciardo: “Ricevute tante chiamate, aspetto la telefonata giusta”
‘L’età è solo un numero’, nella vita come nel calcio. Forse. “Ci si dimentica troppo facilmente. In questo sport, quando le cose non vanno l’età viene rimarcata. Se invece è tutto ok, la gente nemmeno ci fa caso”. Arrivati a fine agosto, Giovanni Ricciardo è alla ricerca di una nuova sistemazione. Nei mesi scorsi sono state diverse le società che si sono interessate all’attaccante, però…“Sto cercando qualcosa di importante, che allo stesso tempo possa far stare serena la mia famiglia. Ho ricevuto tra le sette e otto chiamate, da squadre di D e no. C’erano squadre del Nord e Sud, non Sicilia, Italia. Oggi sto bene fisicamente, a breve ripartano i campionati ma sto rifiutando le offerte che non mi convincono. Aspetto la telefonata giusta, voglio credere che arrivi”.
L’ambizione non manca in casa Ricciardo che, come spiega ai nostri microfoni, cerca “una piazza importante, voglio dimostrare che ancora valgo. La gente parla senza sapere. Posso pensare anche di scendere di categoria, ma deve valerne la pena”.
“Palermo e Cesena? Toccato il cielo, mi sentivo un giocatore di A”
La maglia rosanero e quella del Cesena. Riviviamo, attraverso dei brevi ricordi, il suo passato. “A Palermo ho toccato il cielo, mi sentivo un giocatore di Serie A anche se la categoria non era quella. Stesso discorso per i bianconeri. Ancora oggi, quando passo da queste due piazze, mi sento apprezzato: dai bambini agli anziani, la gente mi ferma e chiacchiera con me”.
“‘Renzo Barbera’? Che ricordi… – dice l’attaccante – Giocavamo davanti a 21 mila persone. A Cesena di fronte a 12 mila. Anche tante altre piazze sono state importanti nella mia carriera, ma il cielo l’ho toccato con loro”. Oggi – 26 agosto – Ricciardo è pronto a mettere gli scarpini e regalare gioie ai tifosi. Perché nonostante i 36 anni, l’età resta solo un numero.
A cura di Davide Balestra