A tutto Romero: “Varese, sei una scelta azzeccata. Noi ci crediamo”
![Niccolò Romero, attaccante del Varese (crediti: Ezio Macchi)](https://www.seried24.com/wp-content/uploads/2025/02/Varese-Romero-2-1200x675.jpg)
Niccolò Romero, attaccante del Varese (crediti: Ezio Macchi)
L’intervista di SerieD24.com a Niccolò Romero, attaccante del Varese
Cambiare aria non è mai facile. Tanto nella vita quanto nel corso di una carriera calcistica. Compagni di squadra, abitudini, stadio, tifosi, sensazioni. Tutto cambia. In fondo, si tratta di una lotteria. A volte va bene, altre meno.
Ancora più difficile, però, è arrivare e imporsi fin da subito. Come? Per esempio facendo 5 gol e 3 assist nelle prime 8 presenze con la nuova squadra. Se non ci credete, chiedete a Niccolò Romero. Laureato in scienze motorie, direttore sportivo abilitato… ma soprattutto attaccante del Varese, arrivato in biancorosso a ridosso di Natale dopo una prima parte di stagione non proprio felice.
“È passato solo un mese ma mi sembra di essere qui da molto di più. Sono molto soddisfatto di quello che ho trovato e del percorso che stiamo facendo“, ha esordito il classe 1992 durante l’intervista esclusiva a SerieD24.com. Un percorso di rincorsa al Bra capolista, che dopo la 27ª giornata dista ancora 6 punti. La mentalità, però, è chiara: ‘crederci fino in fondo’ non è solo una frase fatta. L’obiettivo è riprendersi quella Serie C persa la scorsa stagione. E poi ovviamente rimanerci.
Barzotti, Banfi, Marchisone. Ma anche le comparse Lari e Gubellini. “La società aveva bisogno di completare in qualche modo il reparto offensivo – ci svela Romero -. Qui ho trovato giocatori tecnici, capaci di variare su tutto il fronte d’attacco. Volevano però qualcosa di più fisico per affrontare il girone di ritorno, quindi hanno pensato di chiamare me“. La fisicità infatti non gli manca e gli avversari lo sanno. Tra i tanti, anche Ezio Rossi l’ha riconosciuto: “In questo categoria è immarcabile“.
Romero: “Varese sei una scelta azzeccata”
La vittoria del campionato 2023/2024 con il Campobasso nel girone F, poi il passaggio al ChievoVerona nel girone B. “Vivevo una situazione strana e, lasciandomi ammaliare dalle ambizioni che ci sono qui a Varese, ho pensato potesse essere giusto provare un’avventura diversa. Fino ad adesso è stata una scelta azzeccata – ci racconta Romero, che poi continua -. Ho trovato una società ambiziosa nei fatti e non solo nelle parole. Lo dimostra il centro sportivo nuovissimo in cui ci alleniamo, che è la base per una rinascita“.
Il focus rimane sempre uno solo. Nessuno gioca per arrivare secondo, tantomeno questo Varese. “Noi come società abbiamo l’obbligo di credere nel miracolo di raggiungere il Bra capolista. La preparazione della settimana e la mentalità vengono da sé”. Quando ci si ritrova a rincorrere, infatti, non c’è spazio per calcoli. “È tutto molto facile. Abbiamo una cosa da fare e non possiamo perderci. Dobbiamo vincere“.
![Barzotti, Romero e Banfi, attaccanti del Varese (crediti: Ezio Macchi)](https://www.seried24.com/wp-content/uploads/2025/02/Varese-Barzotti-Romero-Banfi.jpg)
Individuato abilmente dal direttore sportivo Antonio Montanaro come “regalo di Natale”, Romero è quindi arrivato per colmare una lacuna ben precisa: cercare di tenere su palla quando i campi in condizioni discutibili del girone A non consentono il bel gioco. “Forse è ancora l’unico neo di questa società, nonostante non dipenda da loro ma dal Comune. Bisognerebbe che tutto l’ambiente prendesse ancor più consapevolezza di ciò che la società e la squadra stanno facendo, per iniziare a dare una mano“.
Preso per far salire la squadra, ma l’attaccante la porta la vede eccome. Dal momento del suo arrivo a Varese ha avuto da subito un impatto micidiale, andando a ritrovare un istinto da goleador che sembrava ormai perso. Per lui, in biancorosso, sono ben 5 gol e 3 assist nelle prime 8 presenze. “Devo essere onesto, anche meglio delle mie più rosee aspettative. Sono uno che si adatta velocemente, facendomi trovare subito pronto ai cambiamenti. Ma non pensavo in questo modo. Qui ho trovato un gruppo unito, sano sia dentro che fuori dallo spogliatoio“.
“A Chievo responsabilità mia, a Campobasso trattati come re”
Quasi 400 presenze tra i professionisti, vestendo le maglie di Feralpi, Piacenza, Lucchese e Juve Stabia tra le altre. Questa, per Romero, è la prima stagione interamente passata in Serie D. Con il Chievo Verona, però, la scintilla non è scattata. “In primis la responsabilità è mia, lo riconosco. Forse non sono riuscito a calarmi a pieno nella realtà, adattandomi a ciò che chiedevano gli allenatori. Un momento negativo che capita. Si notavano però delle lacune da primo anno, ma sicuramente faranno risultati nei prossimi anni. La società però è affamata e vuole riportare il Chievo dove merita, ci sarà tempo“.
“Lasciare la Serie C è stata una scelta sofferta, non lo nego – prosegue l’attuale numero 92 del Varese ai microfoni di SerieD24.com -. Non pensavo fosse già il momento di scendere di categoria ma la differenza non l’ho sentita, anzi“. Dopo l’addio a metà stagione alla Lucchese, infatti, è arrivato il passaggio al Campobasso di Matt Rizzetta nel girone F. “Per quello che ho trovato lì forse mi sentivo di fare anche la Serie B. Per pubblico e contesto mi sembrava di fare una Serie B bassa. Ma il mio obiettivo è tornare tra i professionisti e poter essere io a dire stop“.
![Niccolò Romero, attaccante del Varese (crediti: Ezio Macchi)](https://www.seried24.com/wp-content/uploads/2025/02/Varese-Romero.jpg)
Proprio la stagione, poi, si è conclusa come meglio non si poteva. Promozione in C e vittoria della Poule Scudetto. “Abbiamo fatto due mesi in cui a Campobasso giravo come un re sulla carrozza. Eravamo idolatrati e ancora adesso i tifosi si ricordano di noi. Gli ultimi due mesi non so come potessimo mettere in campo quelle prestazioni viste le condizioni in cui arrivavamo al giovedì sera“. I ricordi felici si fanno sentire anche dall’altra parte della cornetta e Romero lo trasmette nel migliore dei modi. “C’era magia. Spiace che la società abbia preso certe decisioni, la squadra era in assoluto la più forte di Serie D, non mi ha fatto rimpiangere il passaggio di categoria grazie ai suoi 8000 tifosi alla domenica. Ammetto che pensavo di poter ritornare in C dopo la vittoria del campionato“.
L’appello di Romero ai tifosi del Varese: “Sosteneteci, abbiamo bisogno di tutti”
Avviandosi alla conclusione, poi, la nostra chiacchierata con Niccolò Romero torna a concentrarsi per un’ultima volta su Varese. In una città che da sempre vive principalmente di basket, infatti, la passione per il calcio sta tornando a farsi sentire dopo gli anni bui che hanno fatto seguito ai vari fallimenti dell’ultimo decennio.
“Io mi sento quasi ancora come un tifoso di questo Varese – rivela l’attaccante -, vedo le cose da esterno e non ho ancora avuto tempo di capire le dinamiche che ci sono all’interno della società e la città. Di sicuro penso che la gente si possa fidare di questa società. Io vedo su base quotidiana la voglia di non arrivare solo al risultato sportivo, ma la voglia di lasciare un segno per riportare il Varese dov’era e dove merita di stare“. L’affetto dei tifosi non è mai mancato e la sensazione è che mai mancherà. “Ringraziamo le persone che vengono tutte le domeniche. Possono essere di più? Speriamo di sì, che ognuno porti un amico che creda in questa società e in questa squadra, per aiutarci. Abbiamo bisogno di tutti per compiere questo miracolo“.
Determinazione, presa di coscienza e grande umiltà. Il 92 è arrivato a Varese da poco ma si è già preso sulle spalle la squadra a suon di gol e di protezioni spalle alla porta. Il “Gigante buono” biancorosso ci crede e, con giocate micidiali come il suo gol di tacco contro il Borgaro, alimenta le speranze dei tifosi del Varese. “Crederci sempre, arrendersi mai“, parola di Niccolò Romero.