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La carriera di Rosario Pergolizzi, l’ex pupillo di Maradona ora diventato allenatore

Esistono nel calcio, così come nella vita, delle sensazioni che difficilmente si riescono a spiegare, degli attimi in cui tutto è perfettamente centrato. Ci si accorge, in quei momenti, che non si vorrebbe essere da nessun’altra parte. Rosario Pergolizzi si deve essere sentito così quando, nel Napoli appena scudettato di Maradona, è entrato in campo per il suo esordio in Serie A al San Paolo. Non ancora ventenne, il 15 Marzo 1988 ha debuttato contro la Sampdoria di Vialli e Mancini, con lo scudetto e la coppa Italia saldamente cuciti sul petto. Nonostante la sconfitta finale e nonostante il fatto che quella resta l’unica presenza in A con il Napoli, la sua carriera gli ha comunque regalato soddisfazioni, permettendogli di calcare i più importanti campi del campionato italiano. Ora è allenatore, ma siamo sicuri che conservi ancora gelosamente il momento del suo esordio.

La carriera da giocatore

Rosario Pergolizzi nasce a Palermo e li inizia a giocare a calcio. Nelle giovanili dei rosanero cresce e sviluppa il suo talento, fino a quando nel 1986 la società fallisce e lui si trasferisce all’Olbia in Serie C. E’ la stagione precedente il suo, già citato, esordio in A. Infatti, le buone prestazioni gli garantiscono la chiamata del Napoli appena scudettato, quello di Maradona ma non solo, di Careca, Carnevale, Giordano e un giovanissimo Ciro Ferrara.

La stagione successiva, dopo quella breve e magica esperienza al Napoli, passa alla Reggina in Serie B. In Calabria spende due anni in cui riesce finalmente ad imporsi giocando 49 partite in totale. La stagione successiva, arriva una nuova possibilità in Serie B. L’Ascoli dello storico presidente Costantino Rozzi lo vuole per completare la rosa e centrare il suo grande obiettivo, la promozione in Serie A. Quello tra il difensore palermitano e la città marchigiana è un rapporto forte e sinergico, che segnerà sia la carriera che la vita di Pergolizzi. La stagione, seppur molto travagliata, si concluderà con una quarto posto e la promozione dei bianconeri in Serie A. Rozzi lo conferma per l’anno successivo, permettendogli di giocare di nuovo nella massima serie. Al suo secondo anno in A, il primo in cui è veramente protagonista, è autore di 29 presenze ed una rete, quella che vale il pareggio contro l’Atalanta.

Dopo quest’ultima esperienza, per lui si configurano una serie di trasferimenti, sempre in serie B dove farà da spola tra Bologna, Brescia, Padova e Ravenna. Pergolizzi, in questo periodo, sfiorerà più volte il nuovo approdo in Serie A, vincendo due campionati (con Bologna e Brescia) senza mai però riottenere la conferma l’anno successivo. In totale gioca 283 partite nel campionato cadetto, oltre le 30 complessive nella massima serie. Chiude la sua carriera da giocatore all’Olbia nel 2002.

Pergolizzi allenatore: Dal vice di Novellino al Palermo

Quando si è cresciuti e si è vissuto sempre sui campi di calcio è difficile starne lontano. Questo, evidentemente, vale anche per Pergolizzi. Non appena ritirato infatti, diventa il vice di Giuseppe Pillon, nella stessa Ascoli che, 12 anni prima, gli aveva permesso di calcare nuovamente i campi della Serie A. La sua carriera da allenatore seguirà, come vedremo, una rotta strana, ciclicamente destinata sugli stessi lidi, seppur in momenti e circostanze diverse.

Dopo l’esperienza nelle Marche (non l’utlima) seguirà Pillon anche nella stagione 2003/04 a Bari. In puglia, l’anno successivo, sarà il vice anche di Marco Tardelli.

La prima esperienza da capo allenatore è ad Olbia; altro posto che conosce molto bene dato che lì, tra l’altro aveva esordito anche da calciatore tra i grandi.

Da uomo di mare quale è, approda nel 2005 a casa sua, a Palermo per allenare la primavera rosanera. Resterà in Sicilia per 6 anni, sempre alla guida dei ragazzi dell’under 19. Poi di nuovo una possibilità tra i grandi. Di nuovo, guarda caso, l’Ascoli. Questa è ormai diventata casa sua.

Qui arriva per sostituire, nella stagione 2013/14, Massimo Silva in Serie C. Resta solo 5 partite ma viene nuovamente contattato l’estate seguente per iniziare una nuova stagione con il “Picchio”. Cala anche di categoria in terra marchigiana andando ad allenare il Porto d’Ascoli in Eccellenza.

Torna poi nuovamente anche a Palermo. Stavolta il compito è molto più impegnativo. E’ l’allenatore scelto dalla società appena fallita che deve ripartire dalla Serie D. Qui allenerà anche Lorenzo Lucca, nella stagione prima della sua definitiva consacrazione. Nella successiva finestra di mercato infatti, il Pisa lo acquista dal Palermo per 2 milioni di euro. Ottenuta la promozione in Serie C quello stesso anno non viene però confermato per guidare i rosanero.

Ora, nel suo lungo girovagare, Pergolizzi è tornato nuovamente ad Ascoli. Stavolta per allenare la primavera e trasmettere ai giovani bianconeri l’esperienza accumulata in una carriera iniziata sotto lo sguardo di Diego Armando Maradona.

A cura di Edoardo Gregori