“I sogni ricreano il mondo, ogni notte” – questo il pensiero che può descrivere il campionato del Rotonda, ben oltre le aspettative (in zona playoff senza gli 8 punti di penalizzazione), trascinato da un Michel Ferreira in grande forma. Si è innamorato del calcio nella sua terra: “In Brasile sono nato con un pallone tra i piedi”.
L’attaccante brasiliano ha segnato dieci gol ed è attualmente il capocannoniere del girone H di Serie D. La ricetta vincente? Il gruppo e la voglia di fare le cose per bene: “Siamo partiti con una bella base dello scorso anno e abbiamo aggiunto altri giocatori. L’allenatore Tommaso Napoli c’ha dato una marcia in più. Quando giochiamo con la giusta mentalità le cose vanno bene. Dopo le prime due sconfitte gli umori non erano migliori, ma con la forza del gruppo siamo venuti fuori”. Oltre il calcio non ama molte altre cose: “Sto con gli amici e mi diverto, diciamo che mi piace il footvolley”.
Ferreira gioca ormai in Italia da molto tempo, ma se gli chiedono se si sente un attaccante più italiano o brasiliano è chiaro: “In chi mi rivedo? Sono un giocatore simile a Diego Costa, di forza e tecnica. Cerco sempre i miei spazi per calciare, il tiro è una delle mie migliori caratteristiche. Cerco sempre di migliorarmi per cercare di colmare le lacune, con l’aiuto dell’allenatore. I suoi punti di riferimento portano lo stesso cognome: “Il mio idolo è Ronaldo “Il Fenomeno” per quello che ha fatto per il Brasile e poi ho grande stima per lo spirito di applicazione di Cristiano Ronaldo. Come vive il suo lavoro è una cosa stupenda”.
Da giovane Ferreira è cresciuto nel settore giovanile del Braga ed ancora oggi ricorda bene quella fetta della sua vita: “È stata la mia prima esperienza lontano dal Brasile. È stato un periodo particolare, ero spaesato, non ho capito subito il calcio portoghese e la cultura. Però è stata una bella esperienza: abbiamo vinto lo scudetto Primavera e ricordo anche il gol che ho segnato contro lo Sporting. Ho fatto quello che potevo e sono contento. Poi ho deciso di accettare la sfida dell’Italia e mettermi in gioco e cerco sempre di imparare cose nuove”.
A Rotonda la parola chiave è armonia di gruppo, dalla prima all’ultima persona, parola di Ferreira: “Chi è il più simpatico? Ne abbiamo un bel po’ ma ti dico il magazziniere Luca Fiorita: è una grande persona e lo prendiamo spesso in giro. I ragazzi più timidi, invece, sono quelli che non parlano ancora bene la lingua, non percepiscono le battute. Ma qui siamo tutti una famiglia, tutti uniti dal primo all’ultimo giocatore che arriva in rosa”. Prima di salutarci ha fatto una scommessa: “Se centriamo i playoff e faccio il capocannoniere offro la cena a tutta la squadra. C’è da lavorare, ma possiamo segnare. Dobbiamo pensare partita dopo partita e poi a fine campionato si vede”.
A cura di Antonio Salomone