Dalla Serie A a veterano del Campodarsego. La nuova vita di Matteo Rubin
Tra i colpi più importanti in Serie D della sessione di calciomercato estiva c’è sicuramente quello di Matteo Rubin al Campodarsego. Un vero e proprio rinforzo di esperienza per una delle squadre che più punta sui giovani del girone C. Il suo curriculum non ha bisogno di grosse presentazioni, visti i trascorsi con maglie importanti come Torino, Parma, Verona, Bologna, Siena, Reggina, Foggia e Cittadella.
Un arrivo che sta servendo soprattutto per fare da chioccia ai numerosi giovani della squadra di Cristiano Masitto che al momento si trova al secondo posto, proponendo un calcio propositivo e moderno. Ai microfoni di Seried24.com Rubin ha raccontato il motivo del suo trasferimento in Veneto e diversi aneddoti della sua carriera.
L’approdo di Rubin a Campodarsego
Con diciannove punti in dieci partite il club di Pagin si trova a solo quattro lunghezze dalla capolista Clodiense, un avvio che ha stupito quasi tutti: “Non mi aspettavo un inizio di campionato così buono ,devo essere sincero, quando hai così tanti giovani e nuovi giocatori di solito ci vuole del tempo per iniziare a raccogliere dei risultati. Penso che grande fetta del merito debba andare a Masitto che ci sprona di continuo durante la settimana con schemi semplici ed efficaci“.
Nel Campodarsego brillano diversi giovani: “Ne abbiamo tanti a partire dagli attaccanti Cupani e Prevedello, il primo ha giocato addirittura nel Bologna, insomma sono entrambi potenzialmente dei giocatori importanti, devono solo iniziare a segnare di più ma per il resto sono davvero forti. Poi devo citare anche Orlandi, visto che ha segnato nella scorsa gara e penso di averlo aiutato pizzicandolo nel prepartita. Ci sono anche Bertazzolo, Girardello, Marini e Ballan, insomma siamo davvero pieni di talento e proprio per questo questi ragazzi devono lavorare con la giusta mentalità.
Un campionato equilibrato e pieno di sorprese quello del girone C: “Qua puoi sia battere la prima in classifica che perdere con l’ultima. Per esempio nessuno si aspettava il 7-1 del Mestre con il Cjarlins (prossima avversaria del Campodarsego), proprio per questo dobbiamo mantenere alta l’attenzione per puntare sempre alla vittoria contro qualsiasi avversario“.
Le promozioni in Serie C
Vittoria è un termine molto vicino a Rubin, soprattutto nelle esperienze in C con la Reggina (nel 2020) e Foggia (nel 2017): “Il segreto di questi successi sono stati l’essere un gruppo fantastico. Con la Reggina siamo andati contro i pronostici superando una fortissima Ternana per esempio. Mentre a Foggia siamo stati aiutati anche dalle difficoltà finanziare del Matera, perchè sennò avevano davvero una grande squadra. Rispetto al nord in queste piazze si vive davvero di calcio, avevamo sempre lo stadio pieno in casa e un continuo seguito in trasferta“.
Gli anni in Serie A
Se pensiamo al nome di Rubin lo colleghiamo subito a uno dei protagonisti del primo Torino di Urbano Cairo: “Ero reduce dagli anni in C a Cittadella e a vent’anni ero già in Serie A con un club glorioso come il Toro, il mio più grande dispiacere è essere retrocessi e poi aver perso l’anno dopo la finale play-off contro il Brescia davanti a un Olimpico pieno; nonostante tutte queste delusioni sono orgoglioso di quell’avventura. In più ho avuto la fortuna di giocare con grandi giocatori come Bianchi e Recoba“.
A proposito di vecchie glorie del passato, Rubin può dire di aver giocato con altri nomi importanti: “Ho avuto la fortuna di avere al mio fianco grandi attaccanti come Toni, Di Vaio e Calaiò, con quest’ultimo tra l’altro ho un rapporto ancora più speciale essendo stato il mio testimone di nozze. Nel mio piccolo sto cercando di essere ora con i miei compagni quello che sono stati per me questi giocatori“.
Un pensiero finale sul Cjarlins Muzane, prossimo avversario del Campodarsego e sulle ambizioni della squadra: “Non dobbiamo sottovalutare nessuno, soprattutto loro che hanno cambiato allenatore e saranno desiderosi di riscatto. Per quanto riguarda gli obiettivi ne ho già parlato con l’allenatore e più volti ci siamo detti di provarci il più possibile. Dietro di noi ci sono squadre più attrezzate di noi, ma non dobbiamo pensarci e giocare con la mente più libera possibile. A Dicembre poi tracceremo i primi bilanci”, chiude Rubin.
A cura di Niccolò Parenti