Le persone semplici le riconosci subito, fin dal primo squillo, o meglio dal primo incontro. In un clima di festa, Gabriele Pinelli, racconta ai microfoni di SerieD24.com, quasi emozionato, la stagione appena conclusa. Tanti aneddoti dietro una piccola realtà come il Saluzzo, che forse in pochi conoscono davvero. Qui però qualche anno fa esordiva un noto difensore bianconero, totalmente diverso dal giocatore che conosciamo noi oggi. Il nome? Ve lo sveliamo tra un po’.
Sentimenti contrastanti pervadono il proprio inconscio. Anzi, erano consapevoli di ciò che stava accadendo. Subito dopo un grido di gioia spezza ogni timore: “È stata una domenica che ci ricorderemo per tutta la vita. Siamo stati accompagnati da genitori e famiglie che ci hanno sempre sostenuto. Loro ogni domenica sono stati semplicemente spettacolari“. Esordisce così, quasi commosso, Gabriele Pinelli, capocannoniere del Saluzzo.
Tra la voce ancora roca a causa dei festeggiamenti e il cuore a mille, il classe ’92 ci racconta il campionato appena terminato. I piemontesi tornano infatti in Serie D dopo due anni passati in Eccellenza: “È stata una stagione importante perché abbiamo scritto una pagina della storia di questo club. Per la prima volta siamo riusciti a conquistare sia la coppa sia il campionato. Sicuramente siamo soddisfatti e contenti del lavoro, più di così non potevamo chiedere”.
Continua poi: “Questo lavoro è cominciato a inizio agosto con l’obiettivo di fare un campionato di vetta. Sicuramente c’erano altre squadre che sulla carta erano più attrezzate di noi però il nostro punto di forza è stata la coesione del gruppo. Si aggiunge il fatto che siamo guidati da uno staff tecnico di assoluto valore con una società sana. Il presidente poi è una persona storica a Saluzzo: lui ha sempre fatto le cose per bene. Tutto ciò ha reso possibile questo grande traguardo“.
L’ambiente sicuramente influisce molto sul risultato finale e soprattutto sul lato più umano di ogni calciatore. Anche perché prima del giocatore viene sempre la persona che si nasconde davvero dietro quella maschera. Una tra queste è un giovane ragazzo emergente a cui forse è servito più tempo per spiccare in questo difficile mondo: Federico Gatti.
Sull’attuale 4 della Juventus, Pinelli si esprime così. “Lui era tanto giovane e io spesso gli andavo a parlare. Gli dicevo sempre che aveva delle qualità importanti per far bene, per emergere e per avere un futuro importante nel mondo del calcio. Lui con noi, in realtà, faceva un altro ruolo. La sua zona era infatti il centrocampo, ha sempre fatto la mezzala o il centrocampista offensivo, poi dopo l’hanno trasformato in difensore centrale. Mai avrei pensato a lui in quel ruolo“.
Pinelli non nasconde la grande ammirazione verso l’ex compagno di squadra. I due infatti avevano condiviso lo spogliatoio nella stagione 2016-17 proprio a Saluzzo. “Negli anni siamo rimasti in contatto quando era a Frosinone ma anche quando è arrivato alla Juve. Sulla possibile convocazione in Nazionale per gli Europei? Gli auguro con tutto il cuore che questo sogno si avveri. Gli voglio tanto bene. Conosco bene le sue qualità, soprattutto a livello umano. Se lo merita“.
I campioni si riconoscono dentro e fuori dal campo, tra piccoli gesti e grande umiltà, non si smette mai di imparare qualcosa di nuovo.