Samb, il rigore fallito e ‘la fede nelle scarpe che porto’. Alessandro: “Mi rifarò presto” | FOCUS
È il 78′ di Sambenedettese–Fano quando Antonio Liotta di Castellammare di Stabia fischia un calcio di rigore in favore dei padroni di casa. Dagli undici metri si presenta Danilo Alessandro che, senza troppa paura, posiziona il pallone sul dischetto. La voglia di esultare sotto la propria curva, quella rincorsa durata esattamente otto secondi e… la parata di Aniello Viscovo. La partita terminerà sullo 0-0 e dagli spalti volerà qualche mormorio. “Ho fede nelle cose che mi aspettano domani…” cantava Fabrizio Moro. Cosa c’entra? Ci torniamo a breve.
Danilo Alessandro e la ‘fede nelle cose che mi aspettano domani’
Tanto rammarico da parte dei rossoblu, testimoniato poi in sala stampa sia da Christian Barberini che da Maurizio Lauro. Altrettante le critiche che, come una valanga, cercano di sotterrare l’esperto bomber. “Ho fede nelle cose che mi aspettano domani. Nelle scarpe che porto, ho fede in queste mani” canzone pubblicata poco più tardi nelle sue storie Instagram. Che sia, o meno, un riferimento al calcio non è dato saperlo. Ma di certo, Alessandro, ha più fede che mai ‘nelle scarpe che porta’.
144, 79, 411. Non numeri casuali. Ma, rispettivamente, gol, assist e presenze fatte registrare da Danilo Alessandro nell’arco della sua carriera. Dati che parlano da soli. Dati che raccontano di un attaccante esperto, duttile e che, quando necessario, arretra pur di avere il pallone tra i piedi. Cesena, Grosseto e Campobasso le maglie – solo per citarne alcune – indossate nell’arco dell’intera carriera. L’ultima squadra del bomber è stata la Lumezzane, nella stagione 22/23, dove ha contribuito alla promozione in Serie C dei lombardi con 21 centri e sette assist.
Alessandro: “Accetto le critiche, ma non toccatemi la squadra”
E insomma. Dopo il secondo pareggio consecutivo raccolto dagli uomini di Lauro, ecco le prime critiche. “Le accetto, altrimenti non avrei fatto il calciatore in una piazza come San Benedetto – spiega a ‘Ritmo Di Samb’ – ma non toccatemi squadra e società perché quest’anno non si può trovare il ‘marcio‘ in un ambiente del genere”.
Quindi il rigorista, una questione che l’attaccante ha chiarito da subito. “Sono io e continuerò ad esserlo fin quando il mister lo vorrà, da parte mia non c’era pressione ma solo tanta voglia di segnare sotto la Nord e mi rifarò presto”.