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Sambenedettese-Teramo, il presidente Massi: “Chiederemo i danni allo Stato”

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Le dure parole del presidente della Sambenedettese Massi in seguito alla decisione di vietare la trasferta ai tifosi del Teramo.

I tifosi del Teramo non potranno assistere al match contro la Sambenedettese. La decisione presa dagli organi competenti ha scatenato l’ira di tutte le parti coinvolte, tra cui anche il presidente della Samb, Massi che ai microfoni del “Corriere Adriatico” ha mostrato tutto il proprio dissenso.

Una scelta che non va solo a influire sulla partita di domani con gli ospiti che dovranno fare a meno del “dodicesimo uomo in campo” in una sfida ostica come quella di San Benedetto, non solo porterà meno incassi alla società ospitante, ma che va anche a preannunciare un divieto di trasferta ai tifosi della Samb nella sfida del girone di ritorno.

Una tifoseria calda come quella della Sambenedettese in una categoria come la Serie D può davvero essere determinante in gare in cui vincere può essere l’unico risultato auspicabile per raggiungere la vittoria.

“Stiamo subendo un danno economico. Non vorrei che ci fosse una manovra contro la Samb e contro il sottoscritto” – ha spiegato il presidente del club marchigiano.

Trasferta vietata ai teramani, Massi: “Temo che si voglia danneggiare la Samb”

Il presidente della Sambenedettese, Massi ha spiegato la sua posizione in merito alla decisione degli organi competenti di vietare la trasferta a San Benedetto ai tifosi del Teramo: “La Samb chiederà i danni allo Stato, ma prima voglio aspettare la partita con la Fermana che ci sarà tra due settimane. Si sta falsando il campionato. Nel girone di ritorno, nei momenti decisivi del campionato, i nostri tifosi non potranno recarsi ad Ancona, a Teramo e forse a Fermo”.

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Il patron dei rossoblu ha continuato: “Non vorrei che ci fosse una manovra contro la Samb e contro il sottoscritto. Stanno cercando di massacrarmi sul lavoro e sulla Samb, ma sono sempre in piedi e credo nel mio club e nella città. Vietando la trasferta ad una tifoseria, si fa del male a chi non può esprimere la propria passione”.