L’arrivo a San Cataldo, i primi risultati positivi e l’esonero: Aurelio Lo Bianco non è più il Direttore Sportivo della Sancataldese dallo scorso 2 novembre: “Non me l’aspettavo, sono un po’ incredulo” racconta ai microfoni di Sporticily.it. “I risultati erano dalla nostra parte, venivamo da sei risultati utili consecutivi. Poi abbiamo perso due volte contro il Trapani, ma sia in Coppa che in campionato avevamo fatto due grandi prove”.
Lo Bianco ripercorre il suo percorso a San Cataldo, a partire dal suo approdo: “Dal 29 luglio ho sempre dato tutto me stesso, lavorando con serietà e impegno come sempre. La squadra secondo il mio punto di vista è stata costruita bene. Basti pensare che siamo in linea con gli obiettivi prefissati con la società. Il budget è assolutamente “normale”, di certo non per ambire ai playoff o addirittura qualcosa di più. Visto il materiale a mia disposizione, penso di aver lavorato bene. Avrei potuto capire la decisione se ci fossimo trovati in fondo alla classifica, anch’io mi sarei fatto qualche domanda. Per quel che ci siamo prefissati con la società eravamo perfettamente in linea con tutto. A oggi penso che avrei meritato di portare avanti ciò che abbiamo iniziato”.
Il campionato della Sancataldese era iniziato decisamente in salita: tre sconfitte nelle prime tre giornate contro Lamezia Terme, San Luca e Siracusa. Quindi il cambio di rotta: “Dopo quei risultati abbiamo iniziato a macinare gioco. A Castrovillari abbiamo fatto un passo indietro, la squadra si è adattata agli avversari ma non parlerei di due punti persi. Se l’esonero è legato alle sconfitte con Trapani e Vibonese ho dei dubbi, sappiamo che sono due squadre costruite per vincere”. Sull’addio di Infantino e la promozione di Sclafani: “Non ci sono stati grossi cambiamenti – svela Lo Bianco – . Ho provato a farlo restare, ma quando il mister prende una decisione è difficile che cambi idea. Confermando Accursio Sclafani ho portato avanti quel che pensavo fosse giusto fin dall’inizio. Dalla partita di Portici abbiamo visto una reazione, qualcosa che secondo me sarebbe successo anche con Infantino in panchina. C’era continuità nel lavoro sviluppato in estate”.
Ora la Sancataldese sta proseguendo la sua stagione senza Lo Bianco. Ci possono essere rimpianti? “No, non ho motivo per averne. Ho sempre creduto in quel che ho fatto e nei ragazzi che ho portato a San Cataldo. Alla fine parlano i fatti. Ci sono giocatori come Mazza con 3 gol in 8 presenze alla prima esperienza in D; Siino alla sua prima esperienza in D è sempre stato tra i migliori in campo. Ce ne sono tanti altri. Maravigna l’ho voluto fortemente alla fine dello stage, stessa cosa per Parisi che è un 2003 fortissimo. Poi ci sono Francofonte, Correnti, Lo Nigro, Fiumara, Brumat oltre a Zerbo che non ha bisogno di presentazioni. Tutti giocatori che hanno fatto bene e che hanno tirato la carretta. Sono felicissimo di quel che ho fatto a San Cataldo”.
Sono stati tre mesi di lavoro intensi: “Mi porto dietro l’aver conosciuto la Serie D da dentro, la conoscevo ma non l’avevo mai fatta. Lavorare in Serie D è davvero bellissimo. È stata una bella esperienza anche se è durata poco, mi ha fortificato in tante situazioni. Sono pronto per rimettermi in gioco e dare quel che ho sempre dato a questo fantastico mondo del calcio”.